tag:blogger.com,1999:blog-48887642006729306232024-03-06T05:49:47.786+00:00c'era la luna piena...perchè alle volte bisogna dare la colpa a qualcosa...Unknownnoreply@blogger.comBlogger95125tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-28024521161373625382018-11-30T10:28:00.000+00:002018-11-30T10:31:15.172+00:00Riflessioni<div style="text-align: justify;">
P. ha ormai 17 mesi ed è per me è la prima, vera esperienza al nido così piccolo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Siamo a fine novembre e siamo
alla terza influenza intestinale in un mese: praticamente se abbiamo
fatto una settimana sano è un miracolo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Parlo con le maestre, che
mestamente alzano le mani e mi parlano di bimbi perennemente malati,
restituiti il giorno prima e puntualmente portati al nido il giorno
dopo: si deve lavorare, e non si ha dove lasciarli.</div>
<div style="text-align: justify;">
Rifletto mentro
vado a lavoro su che società stiamo costruendo... quando si parla di
maternità, sento solo parlare di fare più nidi e più nidi accessibili,
come se sbatterli a sei mesi dentro stanzoni pieni di microbi e virus
con degli estranei sia il massimo del benessere per un bambino... e tutto ciò, in cambio di
cosa? di un lavoro h12 sottopagato e dove il tempo effettivo di lavoro è
sì e no scarsi 5/6?</div>
<div style="text-align: justify;">
Nella mia vita professionale (e di lavoratrici
donne ne ho viste tante) non ho conosciuto che pochissime donne contente
di lavorare e di non stare con i figli... la maggior parte sarebbero
state ben felici di mandare al diavolo il datore di lavoro e godersi i
figli finchè erano piccoli, e avevano bisogno di loro.</div>
<div style="text-align: justify;">
La realtà è che il lavoro oggi
non libera la donna, ma la rende schiava, proprio quella schiavitù che
il femminismo ci vorrebbe fare credere di aver abolito: abbiamo solo
cambiato padrone, e nel mentre ci siamo negate il benessere nostro e dei
nostri figli.</div>
<div style="text-align: justify;">
La politica parla di nidi come la risoluzione di tutti i
problemi, mentre io vorrei una politica che parlasse di donne e di
famiglie, che hanno bisogno di stare insieme, quanto meno all'inizio.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una politica che parlasse di
lavoro flessibile, perchè se io in 6 ore faccio quello che serve, perchè ce
ne devo stare 12 a far finta di lavorare?</div>
<div style="text-align: justify;">
Una poltica che mi parlasse di reddito di maternità,
perchè se sto a casa a curare i miei figli e farne più di uno, di figli,
faccio un favore alla società che avrà buoni lavoratori del futuro che
pagheranno le nostre pensioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una poltica di supporto alla maternità che parte
dall'educazione sentimentale e non da quella sessuale, e che parte soprattutto dalla sponsorizzazione della famiglia,
perchè oggi sento troppe volte dire che è meglio non sposarsi e non
farli, i figli, perchè bisogna lavorare, ed è una frase davvero
avvilente, soprattutto detta dalle giovani donne, perchè si stanno già
castrando dell'unica vera cosa per cui valga la pena vivere e non lo
sanno.</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-40387191162397550112017-10-16T13:51:00.003+01:002017-10-16T13:51:43.219+01:00con te..... con te è tutto diverso...<br />
con te posso lasciarmi andare a mille coccole perchè non devo temere nessuna gelosia dai tuoi fratelli, che al contrario ti adorano e ti si contendono ogni giorno..<br />
... con te non ho ansie da prestazione, nè timori di sbagliare, perchè viaggio con il pilota automatico inserito e per la prima volta mi solo godo il paesaggio dal finestrino senza pensare alla destinazione...<br />
... con te l'allattamento non solo non è stato un incubo come le altre due volte, ma si è rivelato anche una bellissima esperienza: ti ho allattato ovunque, e in qualsiasi momento, e mi è piaciuto anche farlo e quando ho dovuto smettere mi sono sorpresa triste e nostalgica di non poter continuare ad avere con te questo nostro piccolo legame...<br />
... con te non ho aspettative, nè fretta che il tempo corra, e paradossalmente il tempo va più veloce e siamo già alle soglie dello svezzamento...<br />
... con te si sono avverati tutti i luoghi comuni sui terzi figli: sei sveglio, sei autonomo, sei comunicativo, sei precoce nell'apprendimento di qualsiasi cosa, mentre noi siamo rilassati, maturi, consapevoli...<br />
E ogni tanto guardo le foto in giro e mi domando come abbiamo fatto tutto questo tempo senza di te... <br />
<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-37830132484011906552017-10-05T14:16:00.001+01:002018-11-30T10:29:09.372+00:00Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-88577567194880630452017-10-05T11:27:00.003+01:002017-10-05T11:27:50.639+01:00e alla fine sei arrivato tu...... e oggi sono quattro mesi esatti che sei con noi, e sono letteralmente volati, e tutti noi siamo follemente e completamente innamorati persi di te...<br />
... la vita è davvero una cosa meravigliosa!Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-34884602562102376442017-05-31T11:32:00.000+01:002017-05-31T12:53:41.450+01:00ultimi giorniormai ci siamo, siamo agli sgoccioli... qualche giorno, o settimana forse, e sarai insieme a noi, dopo 9 mesi davvero tosti.<br />
Tosti perchè in mezzo ci sono stati la scelta della casa nuova, i lavori, la ricerca di affittuari per la casa vecchia, mille cose da progettare ed incastrare e benchè manchi ancora qualcosina da aggiustare, alla fine tutte le tessere sembrano essersi posizionate ognuno al suo posto..<br />
... insomma, manchi solo tu... il mio terzo Chicco...<br />
In questi mesi in cui accettarti è stata una mia quotidiana guerra segreta, mi sono capitate tante piccole storie che ogni volta mi hanno riportato alla realtà e mi hanno aiutato a non perdere la testa...<br />
Perchè perdere la testa, sai, è facile, in questo mondo dove al terzo figlio ti guardano tutti come una poveraccia e per poco non ti fanno pure le condoglianze.<br />
Eppure come al solito qualcuno ha disseminato le mie giornate di messaggi, come un pollicino che con le sue molliche lasciate per terra mi ha aiutato a ritrovare la strada di casa, e portarmi fino a te..<br />
Dalla dottoressa dei prelievi, alla cassiera del bar, tutte mamme mancate di terzi, di angeli volati via o anche solo sognati, che ogni volta mi hanno ricordato di quanto comunque io sia una persona fortunata.<br />
Fortunata perchè sto avere un nuovo miracolo e nuove possibilità, perchè all'egoismo di questo mondo dove i figli devono essere solo due al massimo, possibilmente maschio e femmina, posso contrapporre un modello diverso, dove i figli non sono un peso da portare, ma una gioia da vivere, una risorsa e un arricchimento.<br />
Viviamo in era in cui i bambini si buttano dalla finestra se non si uccidono prima nella pancia perchè non desiderati, o malati o semplicemente perchè è più facile così.<br />
I bambini dei cui diritti ci riempiamo la bocca, ma dei cui desideri, il cui il più primordiale e spontaneo di tutti è vivere e venire al mondo, ci disinteressiamo completamente. <br />
Un giorno mi chiederai se ti volevo, come io terza ho chiesto un giorno a mia madre...<br />
Ecco, quel giorno, mio piccolo nuovo Chicco ti racconterò che sì, ti volevo tantissimo e mi dispiace non essere stata più forte o più coraggiosa e di non averti portato dentro di me con l'orgoglio di cui avevi diritto. Di questo ti chiedo scusa più di tutto.<br />
Ma ti prometto che in quanto terzi avremo tante cose in comune e tante cose da raccontarci e che mi impegnerò fin da subito per farti sentire parte di questa nostra pazza famiglia..<br />
Ora muoviti però, chè qui fa comincia a fare un caldo insopportabile e io non vedo l'ora di ricominciare a correre insieme a te!<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-58923865848206274162017-04-26T15:38:00.000+01:002018-11-30T10:29:09.711+00:00Come stai?E tu, come stai?<br />
Me lo chiedono in tanti in questo periodo, e benchè non stia affatto bene dentro, non ho coraggio di dare voce a tutti i miei dubbi e i miei disagi, e preferiscono un anomimo "solito" a cui nessuno ha il coraggio di dare seguito.<br />
Questa gravidanza mi sta mettendo alla prova, mette alla prova me stessa e il mio modo di essere stata me stessa con gli altri in tutti questi anni, e non tutto quello che esce fuori mi piace.... e me ne vergogno.<br />
Me ne vergogno così tanto che non ne parlo, perchè è brutto scoprirsi improvvisamente così egoisti, così superficiali, così diversi da quella brava amica e confidente che tutti credevano fossi fino a qualche tempo fa.<br />
E' vero che quando tutto va bene e secondo i piani è facile essere amabili e simpatici, e comprensivi con tutti, ma è altrettanto vero che quando la tua vita si rivoluziona, e bene o male sai che non sarà più la stessa, si fa fatica a recitare quel ruolo e si vorrebbe solo chiudersi in sè stessi.<br />
Può una gravidanza essere stata così devastante nella mia vita?<br />
In fondo mi sta regalando anche tante cose belle, come la casa nuova e più grande, vicina a mia madre e di nuovo nel mio quartiere, con tante comodità che mi prima mi sembravano miraggi, come accompaganre i bimbi a scuola a piedi, o poter andare a far la spesa senza prendere la macchina.<br />
Mi sta regalando un altro bimbo, un altra occasione di vedere un piccolo uomo nascere, crescere, imparare a parlare e a camminare, e di avere una famiglia più numerosa, che in fondo mi sono sempre piaciute.<br />
Eppure mi ritrovo a piangere in bagno per le varici che mi compaiono ormai ovunque, per la difficoltà che ho di dormire, o perchè devo scappare a fare pipi ogni 10 minuti. O perchè ormai ho la mobilità di un pachiderma.<br />
Dalla scorsa settimana mi sono dovuta arrendere anche nella corsa, troppe contrazioni, ormai posso solo camminare e nemmeno tanto velocemente.<br />
Manca un mese e qualche giorno, e mi sembra un'eternità.<br />
E in tutto questo mi circondano amiche ultraquarantenni che cercano disperatamente un figlio, il primo figlio, e non ci riescono, che mi raccontano di medici negativi, che snocciolano percentuali minime di riuscita anche con metodi alternativi, che mi liquidano con un caso estremo quando vengo citata, un 5% fortunato, cavolo, nemmeno l'avessi azzeccato al superenalotto.<br />
E' un lavoro faticoso quello che sto facendo in questi 9 mesi su di me, un percorso difficile in cui ho dovuto e devo continuamente trovare ogni giorno la giusta dose di ottimismo e fiducia, per evitare che questo lato oscuro di me mi scaraventi nel pessimismo e nel rancore.<br />
Cosa uscirà fuori di me dopo questi nove mesi non lo so e mi spaventa da morire.<br />
Dovrò guardarmi nuovamente allo specchio e dare conto di quello che, giocoforza, sono diventata, e sperare che questa nuova me mi piaccia... <br />
<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-70214983581473783222017-03-29T15:17:00.001+01:002017-03-29T15:17:28.240+01:00mancanze, paure, speranzemi manca correre, tanto... mi manca la sensazione di libertà, la scarica di adrenalina, il runner high... quella sensazione di benessere che ti accompagna per tutta la giornata... <br />
A sette mesi continuo a correre, ma a ritmi così lenti che non è la stessa cosa, e a volte è così frustrante voler accellerare e sentire il cuore e la pancia che non ce la fanno, che ti tengono piantata a terra mentre gambe e cervello vorrebbero solo volare via, che mi viene da piangere come una bambina...<br />
<br />
mi manca la forza, la forza di fare tutto.... la mattina combatto con la pressione bassa e questa eterna sonnolenza, la sera arrivo a malapena a sparecchiare la cucina per poi buttarmi sul letto senza aver la forza nemmeno di parlare... sono svagata, stanca, svogliata, sempre con il fiatone, e in certi momenti mi viene una rabbia nel sentirmi sempre così, così limitata in tutto, in questo continuo rimandare tutto a quando nascerai e avrò di nuovo, spero, la capacità di fare tutto da sola, come sono stata sempre abituata a fare... <br />
<br />
mi spaventa la nascita, anche se a volte non vedo l'ora che tu nasca... mi spaventa il dolore del parto, il ricominciare tutto daccapo, il non dormire, l'allattamento, il non capire cosa avrai, perchè piangerai, perchè non dormirai, la soglia della depressione post partum che dovrò stare attenta a non sorpassare in quel primo mese che sembra non passare mai...<br />
<br />
mi spaventa il non sapere come sarà questa vita a cinque, questo nuovo equilibrio che si verrà a formare, e mi ritrovo a chiedermi che madre sarò con questo te, terzo figlio, io che terza a sorpresa sono stata e che nella mia vita ho scontato indirettamente e sulla mia pelle cosa significa essere l'intruso non cercato... <br />
<br />
<br />
eppure tu cresci e scalci fregandotene di tutti e tutto, e a dispetto di tutti e di tutto vuoi nascere e annusare il mondo, essere mio figlio e il fratello dei tuoi fratelli... hai già una tenacia e un attaccamento alla vita che ha del miracoloso, e te ne fotti dei miei dubbi e delle mie ansie... e forse proprio per questo ti abbiamo scelto un nome che è già segno di quanto duro e spigoloso sarai... come sei già duro nel non farmi mangiare praticamente nulla, nelle nausee tremende che ho avuto all'inizio, nel tuo piantarti certi giorni per ricordarmi la tua presenza e che no, certe cose ti danno fastidio e non le posso proprio fare, tipo dormire supina, o fare le scale di corsa...<br />
<br />
non lo so dentro di me come sarà approcciarti, e amarti, perchè questa è stata una gravidanza diversa, sofferta, e subita, e mi vergogno e mi sento in colpa con te per questo, perchè ti meritavi una mamma che fin da subito ti accogliesse come ha fatto con i tuoi due fratelli... perchè è quella stessa mamma che ti ha sognato tante volte e che si ripeteva che no, tu non potevi essere nemmeno nei suoi sogni, e che quindi sotto sotto, nel suo inconscio più nascosto, ti ha desiderato allo stesso modo degli altri, lei che non ne avrebbe dovuto desiderare nemmeno uno.<br />
<br />
spero solo di meritarmi il tuo amore e la tua fiducia, quella fiducia che hai riposto in me scegliendomi con tutti i miei difetti, le mie insicurezze, le mie paure... tutte quelle che solo tu conosci perchè solo con te ho il coraggio di parlarne..<br />
<br />
e in tutto questo baillamme di pensieri, paure, rimpianti e rimorsi vado a correre con la musica nelle orecchie, e tu ti raggomitoli dentro perchè ormai sei rassegnato a questa mamma che da subito, almeno due volte a settimana, ti sballottola per 40 minuti a tempo di musica, e ti immagino ballare e sorridere e muovere le manine e piedini al tempo delle note che senti, perchè correre ti dovrà piacere per forza vista che ci sei praticamente nato dentro, e allora sorrido, e penso che sì, dobbiamo avere fiducia, che tutto andrà bene, che noi andremo bene e che tu, nonostante tutto, nascerai per insegnarmi ancora una volta ad essere una persona migliore..<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-21705716981136897612016-12-19T17:38:00.001+00:002016-12-20T11:16:25.110+00:00novità... e invece alla fine il <a href="http://ceralalunapiena.blogspot.it/2012/05/tertium-non-datur.html">tertium non datur </a>è arrivato ....<br />
sono stati tre mesi di angoscia infinita, di terrore puro, di preghiere, speranze, a volte anche disperazione..<br />
Eppure anche lui è sano, anche lui nascerà, a dispetto delle statistiche, e dei medici e delle probabilità.<br />
Sono felice? Non lo so...<br />
l'idea di ingrassare di nuovo, di non poter correre come prima, di ricominciare daccapo mi fa venire gli attacchi di panico... ma poi vedo Chicca e Chicco che sono così contenti e non vedono l'ora di vedere il fratellino... poi faccio l'ecografia e lo vedo muoversi con quel suo capoccione marchio di fabbrica.. poi mi sdraio in preda alla nausea e lo sento sgusciare come un piccolo girino nella mia pancia e mi ritrovo ad accarezzarmela e a dirmi che sì, forse questo miracolo è arrivato per dirmi qualcosa...<br />
per farmi ripartire, per fare scelte coraggiose che finora ho sempre avuto paura di prendere, per dare una svolta ad una vita che aveva preso una piega abitudinaria che non emozionava più...<br />
<a href="http://www.raiplay.it/video/2016/11/Don-Luigi-Maria-Epicoco---Parroco-4abe6aac-63c3-4bfc-a9ab-11be06575c89.html">il mio personale terremoto</a> da cui provare a uscire una persona migliore...<br />
<br />
ah, nascerà a giugno...<br />
ah, giusto... è un altro maschio...Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-91311356699746237872016-12-19T13:48:00.001+00:002018-11-30T10:29:09.967+00:00Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-85680309064625182362016-11-25T12:14:00.001+00:002018-11-30T10:29:09.839+00:00Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-27667821600862527772016-11-15T17:23:00.000+00:002018-11-30T10:29:09.224+00:00Sono giorni pesanti, questi che mi stanno scorrendo davanti da un mese a questa parte, giorni duri da affrontare perchè sono solo di attesa, di attesa e basta, attesa di un responso che avrò, che avremo solo fra un mese, e non si può far nulla per abbreviare, per far prima...<br />
<br />
Sono giorni di nervosismo, di ansia, di silenzi... di cose che si vorrebbero dire, ma non si dicono, perchè potrebbero far male se dette ad alta voce, dal momento che fanno male già solo a gironzolare nella testa...<br />
<br />
Sono giorni di pianti, e poi di sorrisi, e di speranza, perchè quella non manca mai, non smette mai di urlare che andrà tutto bene, ma due minuti dopo arriva il dubbio, quello gelido, che ti blocca le braccia e ti fa dire che no, non è detto che vada tutto bene, anche questa volta...<br />
<br />
Sono giorni in cui vorrei urlare, andare a correre veloce per far andar via tutto questo stress, questa ansia, questo grigiore, questa voce dentro, così gretta ed egoista e così lontana da me, che mi dice che non sarò mai più felice, non sarò mai più libera, non sarò mai più io...<br />
<br />
Sono giorni simili a giorni di anni fa, così uguali eppure così diversi, forse perchè sono più grande, meno incosciente, più spaventata <br />
<br />
<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-38388919477436473692016-09-08T17:10:00.003+01:002016-09-08T17:11:44.525+01:00And isn't it ironic... don't you thinkQuando avevo 20 anni e avevo bisogno del suo supporto, mi diceva che dovevo fare la moglie e la mamma e che anche l'università, insomma, non era proprio necessaria per me che ero una femmina...<br />
<br />
... ora che sono arrivata alla conclusione che forse preferirei fare la moglie e la mamma full time, mi dice che dovrei essere più ambiziosa e puntare più in alto nel mio lavoro...<br />
<br />
Io e mia madre, due mondi che continuano a girarsi intorno, senza riuscire ad incontrarsi davvero mai...Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-44836004990420766312015-06-11T11:11:00.000+01:002018-11-30T10:29:09.562+00:00In classe di Chicca c'è una bimba con due mamme, insomma di una coppia omosessuale, perchè noi non ci facciamo mancare niente, quindi fra rom, arabi e gender direi che non possono dirci che fin da piccoli non li ho abituati alla diversità.<br />
Una delle due mamme è incinta e dopo aver faticato anni a spiegare a Chicca come nascono i bambini (perchè io ho sempre odiato le storielle dei cavoli e delle cicogne, e quindi, anche se un po' edulcorata, le ho raccontato la verità) quest'anno ho dovuto rivedere la storia inserendo anche la variante in cui, pur senza il papà, arriva comunque il semino da piantare nella mamma. <br />
Non che mi preoccupi la cosa: vive nel mondo reale, quindi prima impara che esistono queste cose e meglio è, quantomeno avrà sempre gli strumenti per gestirle.<br />
Fra l'altro a lei, come per tutte le cose che interessano più i grandi che i piccoli, la questione non fa nè caldo nè freddo, tanto che dell'esistenza della famiglia alternativa ne sono venuta a conoscenza solo ad anno scolastico iniziato e nemmeno da lei, ma tramite il chiacchiericcio di mamme all'uscita i cui figli non sono in classe con lei.<br />
Ma tant'è, questo è il prezzo da pagare nel vivere in una comunità: gente che si fa davvero i fatti suoi in 41 anni non ne ho mai conosciuta, e nemmeno io in fondo in fondo, diciamocelo, sono così scevra dal pettegolezzo, anche se riservato solo con le amiche... quindi star qui a menarla su quanto sono pettegole e cattive le mamme fuori da scuola farebbe di me sicuramente una tipa migliore agli occhi degli altri, ma molto disonesta ai miei.<br />
Anche perchè, non ha senso negarlo, su temi come questi non sono poi così progressista come i tempi moderni imporrebbero che fossi.<br />
e non lo sono non tanto per posizioni prese o ideologie religiose <br />
<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-46786339261430842822015-05-28T15:24:00.000+01:002015-05-28T15:24:40.717+01:00Il dolore degli altriUna compagna di classe di Chicco è diventata cieca... così, dalla sera alla mattina... senza un perchè e senza che nessun medico, nel 2015, lo sappia spiegare ai genitori...<br />
Eppure fino a due giorni prima giocava, correva, faceva i lavoretti insieme ai suoi compagni... <br />
Dico che è diventata cieca, e non "non vedente", perchè così dice Chicco "sai, mamma, Ilaria è diventata cieca", e dopo un po' ho smesso di correggerlo, perchè per lui è normale, non ci fa nemmeno caso, ha solo paura di farle male quando si muove, agitato e sbadato com'è, in giardino o in classe.<br />
Perchè loro non hanno paura delle parole, come noi. <br />
Noi mamme ci abbracciamo, e scappiamo via in lacrime prima che ci vedano, mentre loro continuano a giocare, come se darle la mano per portarla in bagno o aiutarla a trovare la sedia sia un gioco come un altro...<br />
E uno la invidia questa immensa capacità dei bambini di adattarsi a tutto, di trovare un senso a tutto senza farsi troppe domande..<br />
<br />
E invece noi stiamo lì a torturarci, a voler sapere e a non voler sapere troppo, perchè il dolore degli altri ci attira e ci respinge come la luce agli insetti, che si avvicinano curiose, ma poi scappano per paura di essere bruciate.<br />
Perchè è inevitabile, quando succedono queste cose, guardare i proprio figli e chiederci: se succedesse a noi?.. e umanamente risponderci, con un sollievo misto a senso di colpa, che per fortuna stavolta è toccato ad altri... come se, nella ruota della fortuna della vita, il fatto che la sorte ci abbia sfiorato solo di striscio, ci renda immuni, almeno per un po', da altre disgrazie.<br />
E' la statistica in fondo, no? Se c'è quella percentuale, e tu non ci sei rientrata, hai buone possibilità di averla sfangata se non per sempre, almeno per un po'.<br />
<br />
E chi invece c'è finito dentro? Come lo aiuti? Come puoi sostenerlo? Come si sostiene il dolore degli altri?<br />
Con la presenza discreta di chi si mette genericamente a disposizione?<br />
Con gli aiuti concreti, che poi alla fine solo le persone più vicine possono offrire senza rischiare di essere invadenti?<br />
Con l'insistenza di chi ti chiede notizie continuamente, anche quando notizie non si hanno, nè buone nè cattive?<br />
Con l'indifferenza di chi ti tratta come se niente fosse, perchè pensa che la apparente normalità sia la migliore cura? <br />
Ci riempiamo ogni giorno di mille parole vuote, che assomigliano a tante frasette buone solo da pubblicare sui social, ma la realtà è che nessuno sa mai come gestire il dolore degli altri.<br />
Tutto ci sembra troppo, o troppo poco, e per pudore, o incapacità, dopo i primi momenti, a volte ci si allontana...<br />
<br />
Io prego, a modo mio, perchè credo... mi piacerebbe farlo sapere alla mamma che quando posso una preghiera per la piccola Ilaria c'è nel mio cuore, perchè l'ho imparato sulla mia pelle, quando aspettavo i miei figli che per la statistica erano mezzi condannati, che <i>"niente è impossibile a Dio"</i>.<br />
Avrei voluto dirglielo stamattina, ma poi l'ho solo abbracciata forte e ho scherzato con lei e con la piccola, come se nulla fosse, come facevo prima, ed entrambe ci siamo ricacciate le lacrime in gola... perchè io sono così, le parole so solo scriverle, ma a dirle, faccio fatica..<br />
Però voglio chiedere a chiunque passi di qui oggi e nei prossimi giorni, anche se non crede, di dire a modo suo una preghiera per la piccola Ilaria.<br />
E non perchè domani riacquisti la vista o ci sia il miracolo, benché, nonostante tutto, io continui a crederci... ma per donare forza a lei e ai suoi genitori, perchè, comunque vada, la loro strada sarà più in salita della nostra, e ne avranno bisogno, di tanta forza... <br />
... perchè una volta, incinta di Chicco, a pochi giorni dalla villocentesi e dal suo responso, o dentro o fuori lessi questa frase:<i> "Dio nella sua infinita perfezione, ha una debolezza: non sa resistere a chi fortemente prega"</i>...<br />
<br />
<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-78511368480472925092015-03-26T16:54:00.001+00:002015-03-26T16:59:17.009+00:00Quarto potere 2.0Il video sulla prima pagina del corriere.it di oggi, con i piloti svenuti
in cabina, è l'emblema del giornalismo di oggi: l'incapacità del
silenzio di fronte alle cose che non sappiamo spiegare lì per lì. <br />
Noi
dobbiamo sapere, tutto, subito, e se non lo sappiamo, dobbiamo formulare
tutte le spiegazioni possibili fino a trovare quella giusta, pazienza
se nel frattempo sfioriamo il comico.<br />
<br />
Ed è lo specchio di quello che siamo diventati
tutti noi, assetati dell'ultima ora, drogati del refresh ossessivo, sempre alla ricerca di quel link che confermi i nostri mille sospetti o le nostre granitiche certezze di tuttologi del web.<br />
Me ne accorgo leggendo i commenti dei lettori in questi giorni su
ogni giornale on line, o su fb: nel giro di 24 ore son diventati tutti piloti di aeronautica in Italia...<br />
<br />
E invece non
sarebbe più rassicurante ammettere per una volta che, per quanto ci si affanni, certe
cose accadono, e tu non puoi fare niente per evitarle?<br />
... non sarebbe meno traumatico limitarsi a lasciare immaginare cosa sia successo, piuttosto che ostinarsi a mostrare mille simulazioni o 100 foto superingrandite alla ricerca di quel pezzo di braccio che ci faccia dire, ok, ho visto come si riduce un uomo che schianta con un aereo su una montagna?<br />
...o
almeno, non sarebbe comunque meglio imparare una volta per tutte che prima di parlare, o di scrivere, è necessario aspettare il tempo per
avere notizie certe?Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-54385069502603729182015-02-12T16:24:00.000+00:002015-02-12T16:24:26.569+00:00il viaggioAvrò avuto sei o sette anni, o forse meno.<br />
Ricordo perfettamente ancora oggi il sogno: mia madre e i miei fratelli, i Chicchi, come chiamo ora i miei figli, che ridono e sono felici, dentro un negozio.<br />
Io invece sono dietro al vetro, fuori, che urlo e li chiamo di venire da me.<br />
Ma loro non mi sentono.<br />
E nel sogno la consapevolezza che io sono morta, e che loro lo sanno, e che, nonostante questo, sono felici, insieme, solo loro tre.<br />
E io che piango, e continuo a urlare, pur realizzando quello che, dentro di me, ho sempre saputo.<br />
<br />
Da quando sono madre rivedo tanti momenti della mia vita, da piccola, e capisco tante cose che ho seppellito dentro, per andare avanti. E che invece ora ritornano prepotenti fuori, e chiedono con urgenza di essere risolte.<br />
A quarant'anni sta cominciando una fase della mia vita che mi spaventa, e non mi fa dormire...c'è una strada, un viaggio, che dovrei affrontare, per essere una buona madre per i miei figli, e non commettere gli stessi inconsapevoli errori di chi genitore (madre e padre) lo è stato prima di me.<br />
Perchè amo i miei figli e voglio vederli felici.<br />
Ma fa paura questo viaggio, perchè non so cosa troverò alla fine della strada.<br />
E, soprattutto, chi.<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-76501266717765988952014-11-20T13:15:00.002+00:002014-11-20T13:16:23.600+00:00un annoEd è passato un anno anche per te...<br />
Ciao <a href="http://widepeak.wordpress.com/2014/11/20/anna/" target="_blank">Anna</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-43007520407238815722014-11-05T10:32:00.000+00:002018-11-30T10:29:09.520+00:00Faccio un lavoro che di solito fa la gente ricca, che è nata ricca, o comunque benestante, e che, non dico nel lusso, ma almeno nell'agiatezza è abituata a stare e ci squazza abbastanza bene.<br />
Gente con la barca, con le vacanze fighe in giro per il mondo, con bimbi tirati su da stuoli di tate e baby sitter mentre i genitori passano la vita dietro a pubblic relation, circoli e e feste e poi ti chiedi perchè lavorano fino alle 10 di sera facendosene pure un vanto (e grazie, stai sempre in giro tutto il giorno a cazzeggiare...)<br />
Perchè abbia fatto questo lavoro, e come ci sia finita dentro, ancora me lo chiedo.<br />
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<br />
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Ieri sera, evento raro, io e Lui siamo dovuti andare ad una cena di lavoro, in questa casa enorme, col cameriere in livrea che tendeva gli agguati dietro le spalle con il vassoio pieno di antipasti, che per due o tre volte ha rischiato gli rovesciassi addosso, in quella che io ogni volta chiamo lezione di "antropologia moderna".<br />
Perchè a me i ricchi mi fanno lo stesso effetto di vedere un documentario sugli animali: fanno tutti le stesse cose e hanno tutti gli stessi comportamenti, come le colonie di gnu per dire... e poi mi fanno ridere da morire.<br />
<br />
Qualche chicca<br />
(la padrona di casa): "io mi siedo qui perchè devo fare avanti e dietro dalla cucina" in tutta la serata si è alzata solo una volta per andare a fumare.<br />
(sempre la padrona di casa): "non, perchè la xxx (tata/cameriera/schiava) fa schifo, è lentaUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-67264170611719007672014-10-15T14:46:00.002+01:002014-10-15T14:46:17.348+01:00sei <span class="fbPhotosPhotoCaption" data-ft="{"tn":"K"}" id="fbPhotoSnowliftCaption" tabindex="0"><span class="hasCaption">Sei
anni fa era mercoledì come oggi, e faceva caldo proprio come oggi,
anche se c'era più sole e il cielo era più blu: tuo padre "smadonnava"
come al solito per il caldo e io pensavo che il travaglio non sarebbe
finito mai e sarei morta prima... e invece poi sei arrivata, e la nostra
vita si è colorata del tuo contagioso sorriso... Buon compleanno piccola
principessa di mamma!</span></span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-50989980369463975372014-10-15T14:00:00.002+01:002018-11-30T10:29:09.648+00:00Sei nata in un giorno così caldo, anche se c'era più sole e il cielo era blu.<br />
Ci hai messo dodici ore ad uscire, che sono sembrate Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-25049730599410485402014-09-24T15:27:00.004+01:002014-09-24T15:29:31.316+01:00Perle"signora, il bambino piange poi gli passa, se no non fa i bei lavoretti con la classe"<br />
"guardi, se piange si deve abituare, io poi adesso che cominicia la scuola e arrivo in ritardo si deve abituare a essere smistato nelle altre classi e aspettarmi"<br />
(agitando un campanellino di ottone) "bimbi, quando la maestra suona il campanello, dovete stare tutti zitti"<br />
(urlando in corridoio, con mio figlio per mano) "di chi è questo ?! e allora se lo prenda!!"<br />
(rivolta a me, mentre mi getta mio figlio, piangente, addosso): " ha fatto i
capricci tutta la mattina, non va bene, basta ciuccio e straccetto,
l'ho dovuto minacciare che non avrebbe mangiato se non li lasciava
subito"<br />
(il giorno dopo) "Signora ho vinto io, niente ciuccio stamattina, ha visto?!"<br />
(ad una bambina che lascia la fila perchè ha visto la mamma in corridoio) "Fermati o ti do il resto!!<br />
<br />
Queste alcune perle della maestra capitata a Chicco per il nuovo ciclo di scuola materna... tempo pieno tutti i giorni fino alle 16.<br />
Dopo due settimane così, oggi ho deciso di toglierlo, anche contro il parere di Lui, e rimetterlo all'antimeridiana (uscita alle 13, con tutti i problemi annessi e connessi), dove Chicca è stata tre anni e dove, benchè la maestra non sia un idillio pure lì, lei è stata comunque serena e felicemente scolarizzata.<br />
L'istinto mi ha detto che tre anni così non li avrei sopportati, eppure dentro di me aleggia, sottile, un senso di amara sconfitta...<br />
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<br />Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-36142618852147001472014-09-16T13:45:00.002+01:002018-11-30T10:29:09.329+00:00inserimentiOggi, al secondo giorno di scuola per entrambi, mi trovo a pensare che dovrebbero inventare un inserimento anche per le madri, che far crescere i figli e vederli allontanarsi da te e dalle abitudini del giorno prima non mica facile e son due giorni che dormo e piango ad ogni minima folata di vento.<br />
Chicca ha iniziato le elementari, e vederla salire con la maestra, mano nella mano del Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-5070594599426136842014-07-08T13:43:00.002+01:002014-07-08T13:43:37.645+01:00Mia madreli vesto pesanti: li vesti <u>troppo</u> pesanti;<br />
li vesto leggeri: li vesti <u>troppo</u> leggeri;<br />
gli metto i saldali: al parco si sporcano i piedi, mettigli le scarpe chiuse<br />
gli metto le scarpe chiuse: gli sudano i piedini, mettigli le scarpe aperte;<br />
li consolo: li consoli troppo questi bambini, crescono male;<br />
li sgrido: sei troppo severa;<br />
gli porto un regalino (solo il lunedì): li vizi;<br />
gli compro le patatine: gli fai mangiare troppe schifezze;<br />
li tengo a stecchetto: non li fai mangiare niente, sono bambini;<br />
li cambio ogni giorno: sei esagerata, la maglietta di ieri era pulita, poi ti lamenti che hai tanto da stirare;<br />
gli metto una maglietta non pulita o stirata a puntino: li fai andare in giro come zingari.<br />
E potrei continuare all'infinito...<br />
<br />
Io le voglio bene, è mia madre e l'unica persona che ho a parte Lui e i miei fratelli... e le sono anche molto grata, perchè sta crescendo i miei figli al posto mio, e a 70 e passa anni, con due pesti come le mie, non è facile... e io senza di lei sarei davvero perduta.<br />
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Però, certe volte, è davvero difficile riuscire a mantenere la giusta calma...Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-91905360969638149562014-07-02T13:59:00.001+01:002014-07-02T14:00:37.222+01:00CambiamentiE' un periodo di cambiamenti, questo, e io, abitudinaria come sono, faccio davvero fatica a trovare i nuovi equilibri necessari.<br />
Da Maggio ho cambiato studio e mi sono allontanata da casa di mia madre e dalla scuola, il che si è tradotto in un adirivieni quotidiano su e giù fra casa, studio, tribunale, scuola e casa di mia madre, tale da farmi pensare di aver passato più tempo in macchina che in qualsiasi altro luogo.<br />
E benché ora siamo in uno studio più bello, più in centro, più luminoso e di rappresentanza, non riesco a non rimpiangere il mercato sotto lo studio vecchio, il quartiere dove sono cresciuta, i negozi e le passeggiate che mi facevo andando e tornando dal lavoro. <br />
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Poi è che è finita la scuola, ovvero Chicca ha finito la materna e Chicco il nido.<br />
A parte l'ovvia commozione che ha seguito ogni recita dei due, con annessi diplomi, toghe, cappellini e addii più o meno strappalacrime, subito dopo ho realizzato che da settembre entrambi (chi alle elementari chi alla materna) usciranno alle 16,30.<br />
Il che significa che fra poco più di due mesi i miei figli li saluterò alle 8,30 a scuola per rivederli, se tutto va bene, alle 19 di sera quando li preleverò da mia madre.<br />
E sono entrata in paranoia come la peggiore delle mamme italiane.<br />
Perchè non potrò andarli mai a prendere a scuola, tranne forse il venerdì, e perchè non li vedrò più nemmeno quella mezzora a pranzo, che sarà pure un tempo irrisorio, ma mi faceva pesare di meno una intera giornata di lavoro senza di loro.<br />
Perchè per tutta la settimana avranno un rapporto più stretto con le maestre e con mia madre, che con me.<br />
Perchè devo lavorare, e per quanto possa lavorare anche mentre mangio, questo lavoro è completamente incompatibile con gli orari della scuola.<br />
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Eppure non sono certo i primi bambini a farsi venire a prendere dalla nonna, a vedere i genitori solo la sera, a passare gran parte della loro giornata fuori casa: loro crescono, cambiano le esigenze, le organizzazioni, le necessità. <br />
Lo so, è così, e forse è anche giusto che sia così: il lavoro è importante, è una fonte insostituibile per la famiglia e probabilmente sarà l'unica cosa che mi rimarrà quando loro saranno grandi e di me non ne vorranno più sapere...<br />
E allora perchè sono tre settimane che mi viene il magone?!<br />
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<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4888764200672930623.post-12688582397050925492014-05-26T08:20:00.003+01:002014-05-26T08:20:40.191+01:00Differenze uomo donnaIo: <i>Chicca ti piacerebbe tornare nella pancia di
mamma? </i><br />
Chicca: <i>Eh no mamma! Ma proprio ora che comincio le elementari mi
vuoi far ricominciare tutto daccapo?!!! </i><br />
<i> </i>Io:<i> e tu, Chicco? </i><br />
Chicco: <i>A me sì!</i>Unknownnoreply@blogger.com1