venerdì 15 febbraio 2013

rob's anatomy

Non sono una madre apprensiva, o almeno ho sempre pensato di non esserlo.
Non mi appanico se i miei figli cadono, se si menano, se hanno febbre o tosse o svomitazzano di qua e di là.
Se mi appanico, le rare volte, mi faccio un mantra di razionalità, corro su google e il più delle volte, quando alla fine lo chiamo, ne so più io che il pediatra.
Tutto ciò fino a mercoledì, quando Chicco ha deciso di botto di avere una convulsione febbrile e per un attimo di fare finta di morire fra le braccia di mia madre.
Per chi non sapesse cosa sono, le convulsioni febbrili sono una cosa innocua, ma molto spaventosa, che non c'entra niente con la febbre alta, come avevo sempre pensato, quanto piuttosto con  un innalzamento troppo repentino della febbre, per cui il bambino va in crash e si resetta come un pc.
Ovvero comincia a tremare, poi sviene, poi torna in sè, dormicchia un pochino e poi torna come nuovo.
Che detta così sembra una passeggiata, e forse lo è anche, se lo si vede da fuori, ma vista da dentro è un incubo da cui ancora facciamo fatica a svegliarci.

E io, la madre non apprensiva, mi sono ritrovata a scappare al pronto soccorso, che in cinque anni non mi aveva visto mai, e a passarci una notte e un giorno facendo una serie di considerazioni:

1. al pronto soccorso pediatrico portano un sacco di bimbi che non hanno niente: tosse, vomito, diarrea, tutte cose che io mi sono sempre sciroppata a casa e che al massimo mi hanno fatto chiamare il pediatra, e per le quali invece alcuni reclamano il ricovero;

2. che l'ospedale crea assuefazione, per cui passi giorni a fare la fila al Pronto Soccorso per fartelo ricoverare di nuovo dopo che te lo hanno già dimesso, perchè a casa non ti senti più sicura a fare nulla;

3. che le infermiere che ti chiamano continuamente "Mamma" con quell'aria da maestrina dopo un po' diventano odiose e alla quarta volta che ti richiamano perchè il bambino urla e si dimena per mettere un accesso venoso (beh, ha 20 mesi, secondo te capisce che deve stare fermo?!) avresti voglia di dargli una sberla e dirgli di darti del Lei fino alla fine della degenza;

4. che i medici di default fanno i molliconi con le infermiere e le infermiere, di qualunque età, fanno le splendide con i medici;

5. che l'ospedale è un posto orribile dove non vorrei mai rimanere più di dieci minuti, soprattutto se c'è mio figlio su quel letto, anche se grazie al cielo non ha niente di grave.


3 commenti:

  1. Credo che tu abbia vissuto una delle esperienze più tragiche (se pur innocue), che un genitore possa affrontare. Delle convulsioni ho il terrore, so che trattasi di una reazione normale dell'organismo al cambiamento repentino di temperatura, ma so anche che per una madre, assistere ad una cosa del genere, significa un colpo al cuore da cui non sarà facile riprendersi. Un giorno ne parlai con la pediatra, perchè sapevo dell'esistenza di un farmaco da somministrare in caso di convulsioni. Lei mi rispose così: "Signora, le auguro di non passarci mai, nel caso succeda, prima metabolizzi, poi per la volta successiva le prescriverò il farmaco", ho chiesto spiegazioni di quella frase, e lei:"la prima volta che si vede un bambino in preda alle convulsioni, un genitore non è in grado di fare nulla, figuriamoci di somministrare una medicina". Da allora, ti dico la verità, il mio terrore è aumentato.

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  2. Madonna che brutta esperienza, a dire la verità ne avevo sentito parlare ma oensavo che fossero una cosa diversa. Riguardo agli ospedali, io ci ho portato Palletta quando non riusciva a smettere di vomitare nonostante i tentativi teleguidati dalla guardia medica e ha vomitato bile (e a 8 mesi fa veramente pena, anche se poi ho scoperto essere abbastanza normale). Beh insomma all'ospedale alle 2 di notte è arrivata una coppia con una bimba anche grandina, tipo 4-5 anni che aveva 38 (trentotto) di febbre e quel giorno aveva fatto il vaccino. Tutt'ora, dopo piú di tre mesi non ho parole.
    Clara V

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  3. anche il mio pupo ha avuto le convulsioni lo scorso anno. Nonostante ce le aspettassimo (sia io che mio marito le abbiamo avute da piccoli) è stata comunque una brutta esperienza, soprattutto per mio marito che vi ha assistito. Dopo un giorno e una notte in ospedale però sono più serena a riguardo. Matteo è stato subito bene e la cosa più tremenda per lui era farsi misurare in continuazione la febbre! ora sto molto attenta a gli sbalzi di temperatura, vestendolo leggero quando a febbre. Però tutte le volte che la temperatura sale sopra i 38 con mio marito ci guardiamo e pensiamo alla stessa cosa!

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