martedì 31 luglio 2012

Ce l'ho (quasi) fatta


Mi hanno premiato come blog versatile (credo) e come già ho scritto, ringrazio chi mi ha citato (ma la notte no e mammapiki), perchè quando ho aperto il blog pensavo di viaggiare in solitaria e invece mi ritrovo qualcuno che mi segue e questa cosa mi fa molto piacere.
Se poi sono versatile, boh, diciamo che questo blog non nasce con un tema preciso, tipo solo la mammitudine, o il ruolo della donna, o il racconto della mia vita un po' incasinata, ma tutte le tre cose insieme o anche altro: avevo l'esigenza di scrivere qualcosa di più delle tre parole che entrano in Facebook o in Twitter sulle cose che mi succedono, o che mi fanno riflettere, e volevo farlo a una sorta di platea sconosciuta, che poteva anche non esserci affatto.
Come quando da ragazzina mi ritrovavo a scrivere pagine e pagine di diario per ritrovare il filo dei miei pensieri e non rischiare di finirci impigliata dentro, e sotto sotto speravo che qualcuno lo leggesse trovandolo interessante.
E comunque un po' versatile lo sono, come tutte le mamme, che sono in contemporanea anche figlie, mogli, lavoratrici, amiche, complici e casalinghe, perchè, come tutte le donne in generale, sanno essere molte cose, pur essendo una sola.

Quindi ricapitolando:

a) i ringraziamenti li ho fatti

b) L'immagine, mi chiedete troppo!

c) Le sette cose di me che non sapete, mmm mumble mumble:
1. mi mangio le pellicine delle mani, mai riuscita a smettere, se non per pochi mesi;
2. odio le melanzane e i peperoni (e la prima volta a pranzo da mia suocera ho dovuto mandar giù la parmigiana di melanzane col sorriso sulle labbra);
3.  sono multitasking, nel senso che riesco a fare svariate cose contemporaneamente anche senza accorgermene;
4. sono molto appassionata di calcio e sport in generale;
5. mi piace leggere anche se da quando sono mamma non ho più tempo di farlo;
6. piango sempre quando vedo o  leggo qualcosa di anche solo vagamente commovente (cosa che dopo la gravidanza è notevolmente peggiorata);
7. sono una buona ascoltatrice.

d) 15 blog che voglio a mia volta premiare.
Questo no, non ce la posso fare, perchè non conosco davvero 15 blog, ne leggo pochi, molti dei quali abbastanza famosi, gli altri hanno già ricevuto premi, e non saprei davvero chi citare.
Spero che non si offenda nessuno, ma notoriamente io sono la "morte delle catene", di qualunque genere esse siano: infatti gli amici non mi mandano più niente, perchè tutto quello che passa da me, da me ci rimane, secula seculorum!
Facciamo che virtualmente premio tutti quelli a cui ogni tanto lascio un messaggio?

lunedì 30 luglio 2012

Help me!

Qua mi citano e mi premiano, ma io pur seguendo i blog da un po', sono tonta e non capisco.
Quindi ringrazio di cuore Lucia di Ma la notte no e Mammapiki, e chiedo però lumi su cosa debba fare per restituire questi premi, altrimenti passo per ingrata!

Aggiornamento
Grazie a Mammapiki ora so che devo fare (ed è già tanto), vediamo se riesco a farlo, visto che siamo nello sprint finale prima delle vacanze dove si solito il caos (a lavoro e a casa) regna sovrano e dove l'imprevisto la fa da padrone.
..ma se riesco solo a settembre, non voletemene!


mercoledì 18 luglio 2012

Due anni

Sono passati già due anni dall'intervento.
Ancora mi ricordo quell'estate del 2010: Chicca aveva appena un anno, e Chicco ancora non c'era, e io facevo spola fra l'ospedale, il lavoro, e casa, con mia suocera che di corsa era scappata dalla Puglia a darmi una mano.
Sono passati due anni da quella mattina orrenda del responso del referto istologico, quando stavo per partire con le valigie già pronte e siamo dovuti scappare all'ospedale a parlare con l'oncologo, perchè il tumore col cavolo che era "in situ", ma infiltrante e aggressivo, e bisognava fare la chemio.
E dopo la chemio, la radio.
E dopo la radio, l'herceptin.
Che finirà, il 10 agosto, dopo 18, interminabili cicli.
Mia madre si meritava tutto, nella sua vita, meno che un tumore.
Una donna che ha vissuto una vita comunque dolorosa e non certo facile come la sua, avrebbe avuto diritto ad una vecchiaia più serena, a godersi i nipoti e la vita, anche se poi, con il carattere che ha, forse non ci sarebbe comunque riuscita.
Eppure ha affrontato tutto senza mai lamentarsi, senza mai pesare su nessuno, forse mettendo su un atteggiamento più insopportabile del solito, ma che comunque, credo, sia comune a tutti i malati di questa malattia di merda, che ti toglie la vita già quando sei ancora vivo.

Sono già passati due anni, e ne devono passare altri tre, prima di poter tirare un primo sospiro di sollievo, e non so perchè, improvvisamente, mi sembrano tanti, troppi.

Forse perchè, finchè fai la terapia, senti che è protetta e al sicuro, mentre da settembre in poi saremmo in balia dei soli controlli.
Forse perchè vedi intorno a te quelli che non ce la fanno andar via, e ti assale la paura.
Forse perchè quando i genitori si ammalano, improvvisamente ti rendi conto che non sono più quegli esseri invincibili ed eterni che ingenuamente hai sempre pensato, e capisci, quando guariscono, che in realtà si è solo avanzata un po' più in là la linea del traguardo.
Un traguardo che prima o poi, ognuno di noi, deve attraversare. Anche loro.
E non è facile accettarlo.