venerdì 30 novembre 2018

Riflessioni

P. ha ormai 17 mesi ed è per me è la prima, vera esperienza al nido così piccolo.
Siamo a fine novembre e siamo alla terza influenza intestinale in un mese: praticamente se abbiamo fatto una settimana sano è un miracolo.
Parlo con le maestre, che mestamente alzano le mani e mi parlano di bimbi perennemente malati, restituiti il giorno prima e puntualmente portati al nido il giorno dopo: si deve lavorare, e non si ha dove lasciarli.
Rifletto mentro vado a lavoro su che società stiamo costruendo... quando si parla di maternità, sento solo parlare di fare più nidi e più nidi accessibili, come se sbatterli a sei mesi dentro stanzoni pieni di microbi e virus con degli estranei sia il massimo del benessere per un bambino... e tutto ciò, in cambio di cosa? di un lavoro h12 sottopagato e dove il tempo effettivo di lavoro è sì e no scarsi 5/6?
Nella mia vita professionale (e di lavoratrici donne ne ho viste tante) non ho conosciuto che pochissime donne contente di lavorare e di non stare con i figli... la maggior parte sarebbero state ben felici di mandare al diavolo il datore di lavoro e godersi i figli finchè erano piccoli, e avevano bisogno di loro.
La realtà è che il lavoro oggi non libera la donna, ma la rende schiava, proprio quella schiavitù che il femminismo ci vorrebbe fare credere di aver abolito: abbiamo solo cambiato padrone, e nel mentre ci siamo negate il benessere nostro e dei nostri figli.
La politica parla di nidi come la risoluzione di tutti i problemi, mentre io vorrei una politica che parlasse di donne e di famiglie, che hanno bisogno di stare insieme, quanto meno all'inizio.
Una politica che parlasse di lavoro flessibile, perchè se io in 6 ore faccio quello che serve, perchè ce ne devo stare 12 a far finta di lavorare?
Una poltica che mi parlasse di reddito di maternità, perchè se sto a casa a curare i miei figli e farne più di uno, di figli, faccio un favore alla società che avrà buoni lavoratori del futuro che pagheranno le nostre pensioni.
Una poltica di supporto alla maternità che parte dall'educazione sentimentale e non da quella sessuale, e che parte soprattutto dalla sponsorizzazione della famiglia, perchè oggi sento troppe volte dire che è meglio non sposarsi e non farli, i figli, perchè bisogna lavorare, ed è una frase davvero avvilente, soprattutto detta dalle giovani donne, perchè si stanno già castrando dell'unica vera cosa per cui valga la pena vivere e non lo sanno.