martedì 16 ottobre 2012

Masochismi

Non so perchè, ma ogni tanto vado a vedere il profilo su FB della mia sorellastra più piccola.
Io non le conosco, e non le voglio nemmeno conoscere.
Hanno provato a chiedermi l'amicizia, magari sono anche simpatiche e so benissimo che non c'entrano niente con la mia storia.
Ma io non le voglio conoscere lo stesso.
Non voglio sapere quanto sia stata bella e piena quell'infanzia che io non ho avuto, quell'adolescenza che mi è stata negata, quella maturità che non mi è stata permessa.
E soprattutto, non penso di poter avere un rapporto sereno e tranquillo con persone dei cui genitori io penso tutte le cose peggiori possibili.
Eppure il masochismo che è in me mi spinge ad andare a vedere, a curiosare, a scoprire se almeno sono un po' brutte o grasse o un po' infelici.
Sono una persona orribile, lo so.

Oggi per caso sono andata a vedere, e c'era la foto di mio padre... non lo vedo da più di vent'anni, sebbene viviamo nelle stessa città, e rivederlo mi fa un effetto strano.
Perchè assomiglia a mio fratello più grande in modo impressionante, e non me ne ero mai accorta.
Perchè, come l'ultima volta che l'ho visto, mi fa l'effetto di vedere una persona che frequentavo tanto tempo fa e di cui avevo perso memoria.
Perchè quella foto è del settembre del 1993, e io a settembre del 1993 stavo di merda, e lui si faceva fotografare sorridente con la sua nuova figlia piccoletta.
E lo odio, ecco.

5 commenti:

  1. Credo che anch'io farei così: conciliare l'istinto con la razionalità è una bella lotta!

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  2. Cazzo. Cioè, scusa...ma è la prima parola che mi è venuta in mente. Leggevo rigo dopo rigo e mi venivano in mente il mio ex marito, il fratellastro/ino (ha un anno e mezzo) dei miei figli, che è pure venuto a casa mia(ricorda sempre, anche se è difficile, che loro non hanno nessuna colpa), i disagi che a volte i mostrilli fanno venire fuori.
    E poi la tenerezza che mi fai quando speri che le sorellastre siano un po' grasse o brutte, tanto da strapparmi una risata fragorosa.
    E il tuo odio, comprensibile, che nessuno può farti rinunciare a provare. Tranne te stessa. Non credo al perdono come espressione di bontà infinita (che non è di questo mondo), ma come mezzo per stare meglio.
    Ti mando tanto affetto.

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    1. Sicuramente tu e il tuo ex siete stati sufficientemente maturi e attenti ai vostri figli da far in modo che il fratellino sia stata una notizia conosciuta subito e gradualmente accettata e metabolizzata.
      Io della prima l'ho saputo a 16 anni (che lei ne aveva 12) e la seconda a 20 (che ne aveva già due), e mai da mio padre, ma in modi, che non ti racconto perchè son lunghi, ma che sono stati entrambi molto drammatici, per me, per mia madre e per i miei fratelli (perchè in questa storia siano in quattro ad averne sofferto, anche se in modi diversi).
      Quando si cresce sapendo come stanno le cose, si cresce consapevoli, mancherà sempre la famiglia unita, quello sì, ma si metabolizza meglio tutto e magari si fanno esperienze anche più belle e più ricche delle famiglie tradizionali.
      Così è stato solo un tradimento che non riesco, per quanto cerchi, di superare.
      Forse se mio padre mi avesse chiesto scusa, se avesse riconosciuto di aver agito male, per paura, per accadimenti più grandi di lui, magari oggi troverei la forza di perdonare.
      Ma l'ultima volta che ci ho parlato, a 16 anni, dopo che avevo saputo della prima, mi guardò con quel'aria scocciata come per dire "io sono grande e faccio quello che voglio" e l'unica cosa che seppe dirmi fu "quando sarai grande capirai".
      Ecco, io sono diventata grande, e ancora non ho capito.

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