Premessa: è un post polemico e non molto popolare. Però è quello che penso in questo periodo e che non posso dire in giro, sennò mi guardano male.
Il mio approccio con la scuola pubblica in questi tre anni è stato: qui i soldi non ci sono, paga tu per far fare le cose ai pupi.
Ok, accettata la premessa, visto che pago io, ho pensato che avessi almeno il diritto di esprimere una opinione su cosa fare o meno.
E invece no.
Funziona così: tu paghi, facendo finta di scegliere, ma poi alla fine firmi quello che dico io e stai pure zitta.
Scuola di Chicca, materna comunale, nessuna retta (apparentemente, perchè la paghiamo comunque, seppur indirettamente): da tre anni paghiamo a parte un laboratorio teatrale, circa 160 euro l'anno. Filo conduttore inestistente, feedback con gli insegnanti zero, saggio finale orripilante (è stata più bella la recita di natale, per dire), estusiamo della figlia non pervenuto (l'anno scorso piangeva e non voleva nemmeno andarci, quest'anno è del tutto indifferente alla cosa).
Alla prima riunione di classe io e un'altra mamma abbiamo tentato di proporre qualcos'altro, quanto meno di sentire in giro qualche altra associazione, per me andava bene tutto, pure fare un po' di sport che secondo me era anche più divertente per i bambini. Non l'avessimo mai fatto. Risposta della maestra (con cui i rapporti ormai sono al minimo storico): firmano tutti quindi devi firmare pure tu. Amen.
Scuola di Chicco: nido convenzionato, pagamento di retta mensile: laboratorio di musica a parte, costo 75 euro l'anno, fatta riunione in cui s'è fatto finta di chiedere se eravamo d'accordo, di fatto tutto già deciso,"o si paga o tuo figlio rimane fuori dalla classe a far cosa non si sa". Amen 2.
Ora, io capisco tutto, che tocca fa' lavorare tutti, che la scuola i soldi non ci sono e li devi sborsare tu, che sono cose utili, artistiche, appassionanti (anche se poi ho un po' di riserve su questo)...però quest'atteggiamento dittatoriale non mi piace, alla fine sono 200 e passa euro all'anno che pesano a tutti in questo periodo, quantomeno mi piacerebbe che fossero impiegati per il piacere dei miei figli, non di quello delle insegnanti (di non averli fra le balle per un ora a settimana).
Fine dello sfogo.
mercoledì 13 novembre 2013
lunedì 7 ottobre 2013
Pensieri
Vedere un pomeriggio di pioggia "Ribelle" con tua figlia, e improvvisamente ricordarsi della tua adolescenza e del rapporto conflittuale con tua madre, e quindi immaginarsi la sua, di adolescenza, chè già a 5 anni rivendica di fare le cose solo a modo suo, figuriamoci a 14, e sentirsi già il magone in gola, mentre lei, candida, ti dice: "mamma, ma tu mica ti trasformi in un orso, vero?!"
venerdì 4 ottobre 2013
4 ottobre
Oggi è l'onomastico della mia Chicca.
Ricordo ancora quando, 5 anni fa, con un minuscolo chicco di grano nella pancia di cui ancora ignoravo l'esistenza, andai il giorno del mio compleanno con Lui ad Assisi, e mi fermai a pregare nella Basilica, sulla tomba di San Francesco, chiedendo di poter avere un giorno anche io un piccolo angelo biondo dagli occhi chiari da stringere forte.
Avevo subito poche settimane prima un intervento per una cisti alle ovaie (incinta e senza saperlo!!) e fra quello e le nostre problematiche genetiche, avevamo ben poche probabilità che quel desiderio si avverasse.
Eppure dopo qualche settimana è arrivato il test positivo, dopo un paio di mesi la villocentesi con esito negativo, e a ottobre è arrivata lei, bionda e con gli occhi chiari, come me l'ero sempre sognata da bambina.
... e il suo nome non poteva che essere quello di chi quel chicco di grano me lo ha protetto per tutto quel tempo, affinchè crescesse sano e forte e pronto per entrare nella nostra vita.
... ma oggi sono anche due anni che non c'è più Anna staccato Lisa... e dopo due anni, oggi la penso ancora... e tanti pensieri e domande si affastellano nella mia testa... ciao Anna Lisa...
Ricordo ancora quando, 5 anni fa, con un minuscolo chicco di grano nella pancia di cui ancora ignoravo l'esistenza, andai il giorno del mio compleanno con Lui ad Assisi, e mi fermai a pregare nella Basilica, sulla tomba di San Francesco, chiedendo di poter avere un giorno anche io un piccolo angelo biondo dagli occhi chiari da stringere forte.
Avevo subito poche settimane prima un intervento per una cisti alle ovaie (incinta e senza saperlo!!) e fra quello e le nostre problematiche genetiche, avevamo ben poche probabilità che quel desiderio si avverasse.
Eppure dopo qualche settimana è arrivato il test positivo, dopo un paio di mesi la villocentesi con esito negativo, e a ottobre è arrivata lei, bionda e con gli occhi chiari, come me l'ero sempre sognata da bambina.
... e il suo nome non poteva che essere quello di chi quel chicco di grano me lo ha protetto per tutto quel tempo, affinchè crescesse sano e forte e pronto per entrare nella nostra vita.
... ma oggi sono anche due anni che non c'è più Anna staccato Lisa... e dopo due anni, oggi la penso ancora... e tanti pensieri e domande si affastellano nella mia testa... ciao Anna Lisa...
giovedì 3 ottobre 2013
Io e il mio cervello
Primo Km: ... vedi quanto sei figa, non volevi nemmeno alzarti dal letto stamattina e invece guarda come corri agile e gazzellosa, sei troppo forte, sono fiero di te!;
Secondo Km: ... però. com'è buio a quest'ora, eh, meno male che qualcuno che fa il giro c'è, altrimenti sai che paura nella pineta... certo però che quando svolti nella salita si sente che ti sei appena svegliata;
Terzo Km: ... ma come, solo metà percorso! mi sembra una vita che corri... ma quanti giri mancano?!
Quarto Km: ... 'mazza che odore di cornetti che arriva dalla pasticceria, c'ho un buco allo stomaco che quando arrivi a casa mi mangio direttamente il frigorifero;
Quinto Km: ... ma chi te l'ha fatto fare, potevi dormire stamattina, c'ha ragione Lui quando dici che sei tutta scema a esserti scelta 'st'orario... ma perchè non facciamo solo mezz'ora stavolta e ce ne andiamo a casa a papparci la colazione soli soletti, prima che le belvette si svegliano?!
Sesto Km: ... però, guarda, sta sorgendo il sole! in fondo non hai tutti i torti a voler continuare, è entusiasmante vedere l'alba e sapere che hai quasi finito... forza!
Settimo Km: ... ma come, hai già finito? io avrei continuato un altro quarto d'ora!
Secondo Km: ... però. com'è buio a quest'ora, eh, meno male che qualcuno che fa il giro c'è, altrimenti sai che paura nella pineta... certo però che quando svolti nella salita si sente che ti sei appena svegliata;
Terzo Km: ... ma come, solo metà percorso! mi sembra una vita che corri... ma quanti giri mancano?!
Quarto Km: ... 'mazza che odore di cornetti che arriva dalla pasticceria, c'ho un buco allo stomaco che quando arrivi a casa mi mangio direttamente il frigorifero;
Quinto Km: ... ma chi te l'ha fatto fare, potevi dormire stamattina, c'ha ragione Lui quando dici che sei tutta scema a esserti scelta 'st'orario... ma perchè non facciamo solo mezz'ora stavolta e ce ne andiamo a casa a papparci la colazione soli soletti, prima che le belvette si svegliano?!
Sesto Km: ... però, guarda, sta sorgendo il sole! in fondo non hai tutti i torti a voler continuare, è entusiasmante vedere l'alba e sapere che hai quasi finito... forza!
Settimo Km: ... ma come, hai già finito? io avrei continuato un altro quarto d'ora!
lunedì 16 settembre 2013
La tartaruga
A 18 anni ho avuto una brutta acne cistica in viso. Una cosa che mi ha deturpata abbastanza e che ha reso tutto molto più difficile nella mia vita.
Andavo in giro col viso pieno di bolle rosse, con tutti che mi guardano fra il compassionevole e lo schifato, e nonostante i chili di fondotinta che ci buttavo sopra, non c'era verso di farle sparire.
Ho girato decine di medici, fatto mille cure, iniziate ogni volta con tanta speranza e finite nel secchio con la depressione più nera.
Perchè il viso è il tuo biglietto da visita e quando sei una che, come me, hai una autostima bassa e il carattere tendente alla depressione, riempirsi di bolle non è certo il massimo della vita.
Dai 18 anni ai 21 ricordo solo i pianti, il senso di inadeguatezza, le sigarette che avevo iniziato a fumare per sfuggire a quel senso di rabbia che provavo contro tutti.
A 21 anni poi conobbi quello che sarebbe stato il mio ragazzo per i successivi sei anni, iniziai a prendere la pillola, qualcosa forse scattò dentro di me e dentro il mio cervello e con i 10 chili che persi in quel periodo se ne andarono anche gran parte delle cisti.
O meglio, se ne andarono in letargo.
Sì, perchè le mie cisti a periodi si risvegliano dal sonno in cui le ho evidentemente condannate e random tornano a ricordarmi che no, loro ci sono ancora, e quando vogliono sanno dove colpire e farmi male.
Emblematico fu il mio esame di avvocato, dove dovetti presentarmi in occhiali da sole perchè la cistina sottopelle che avevo all'angolo fra naso e arcata sopracigliare, dormiente ormai da oltre dieci anni, improvvisamente aveva deciso di farsi vedere gonfiandosi a dismisura tanto da spostare quasi l'occhio e rendermi particolarmente repellente.
Di quel periodo, comunque, mi rimane il ricordo indelebile delle cicatrici.
Le ho sulle guance, principalmente. E quando mi guardo allo specchio, o in una foto, mi ricordano il viso di una tartaruga.
Io sono una tartaruga.
E per quanto tutti mi abbiamo sempre fatto complimenti, e detto cose carine, e nonostante l'amore di Lui e dei miei figli, e le gratificazioni che come donna ho sempre ricevuto, io continuo a sentirmi una tartaruga.
Perchè quelle cicatrici non le ho solo sul viso, le ho dentro l'anima e dentro la testa, e in quei posti lì, finchè non ci metti mano tu, è impossibile cambiare qualcosa.
A 21 anni comunque sull'acne misi un macigno. Dissi mai più dottori, mai più cure, mai più illusioni. Sarò per sempre una tartaruga e pazienza, me ne farà una ragione.
E così ho fatto, per quasi 20 anni.
Ignorarle, fare finta che non ci fossero, decidere di non coprirle nemmeno più con il trucco, è stato in tutti questi anni l'unico modo non dico per non soffrire, ma almeno per soffrire di meno.
Perchè nella vita ci sono cose peggiori, malattie vere e sofferenze reali, che meritano più attenzione e rispetto di qualche buco sulla pelle.
Poi Chicca qualche giorno fa mi accarezzava il viso e nell'innocenza dei suoi quasi 5 anni mi chiede perchè io ho i buchi sul viso, ed è come se qualcuno avesse scoperchiato una pentola che avevo seppellito ben bene per tutto quel tempo.
Così ho prenotato una seduta dall'estetista e ho cominciato a pensare per la prima volta dopo anni ad andare da un dermatologo. A fare qualcosa per toglierli, quei buchi.
E nel momento in cui l'ho pensato, ho di nuovo avuto paura.
Perchè cresciamo, iniziamo a lavorare, ci facciamo una famiglia, e ci illudiamo di essere ormai in grado di affrontare tutto.
E poi basta un nulla e ti accorgi di essere rimasta per oltre 20 anni ferma lì, immobile... di essere rimasta quella tartaruga che si è rintanata nel suo guscio a far finta che non sia successo nulla.
Andavo in giro col viso pieno di bolle rosse, con tutti che mi guardano fra il compassionevole e lo schifato, e nonostante i chili di fondotinta che ci buttavo sopra, non c'era verso di farle sparire.
Ho girato decine di medici, fatto mille cure, iniziate ogni volta con tanta speranza e finite nel secchio con la depressione più nera.
Perchè il viso è il tuo biglietto da visita e quando sei una che, come me, hai una autostima bassa e il carattere tendente alla depressione, riempirsi di bolle non è certo il massimo della vita.
Dai 18 anni ai 21 ricordo solo i pianti, il senso di inadeguatezza, le sigarette che avevo iniziato a fumare per sfuggire a quel senso di rabbia che provavo contro tutti.
A 21 anni poi conobbi quello che sarebbe stato il mio ragazzo per i successivi sei anni, iniziai a prendere la pillola, qualcosa forse scattò dentro di me e dentro il mio cervello e con i 10 chili che persi in quel periodo se ne andarono anche gran parte delle cisti.
O meglio, se ne andarono in letargo.
Sì, perchè le mie cisti a periodi si risvegliano dal sonno in cui le ho evidentemente condannate e random tornano a ricordarmi che no, loro ci sono ancora, e quando vogliono sanno dove colpire e farmi male.
Emblematico fu il mio esame di avvocato, dove dovetti presentarmi in occhiali da sole perchè la cistina sottopelle che avevo all'angolo fra naso e arcata sopracigliare, dormiente ormai da oltre dieci anni, improvvisamente aveva deciso di farsi vedere gonfiandosi a dismisura tanto da spostare quasi l'occhio e rendermi particolarmente repellente.
Di quel periodo, comunque, mi rimane il ricordo indelebile delle cicatrici.
Le ho sulle guance, principalmente. E quando mi guardo allo specchio, o in una foto, mi ricordano il viso di una tartaruga.
Io sono una tartaruga.
E per quanto tutti mi abbiamo sempre fatto complimenti, e detto cose carine, e nonostante l'amore di Lui e dei miei figli, e le gratificazioni che come donna ho sempre ricevuto, io continuo a sentirmi una tartaruga.
Perchè quelle cicatrici non le ho solo sul viso, le ho dentro l'anima e dentro la testa, e in quei posti lì, finchè non ci metti mano tu, è impossibile cambiare qualcosa.
A 21 anni comunque sull'acne misi un macigno. Dissi mai più dottori, mai più cure, mai più illusioni. Sarò per sempre una tartaruga e pazienza, me ne farà una ragione.
E così ho fatto, per quasi 20 anni.
Ignorarle, fare finta che non ci fossero, decidere di non coprirle nemmeno più con il trucco, è stato in tutti questi anni l'unico modo non dico per non soffrire, ma almeno per soffrire di meno.
Perchè nella vita ci sono cose peggiori, malattie vere e sofferenze reali, che meritano più attenzione e rispetto di qualche buco sulla pelle.
Poi Chicca qualche giorno fa mi accarezzava il viso e nell'innocenza dei suoi quasi 5 anni mi chiede perchè io ho i buchi sul viso, ed è come se qualcuno avesse scoperchiato una pentola che avevo seppellito ben bene per tutto quel tempo.
Così ho prenotato una seduta dall'estetista e ho cominciato a pensare per la prima volta dopo anni ad andare da un dermatologo. A fare qualcosa per toglierli, quei buchi.
E nel momento in cui l'ho pensato, ho di nuovo avuto paura.
Perchè cresciamo, iniziamo a lavorare, ci facciamo una famiglia, e ci illudiamo di essere ormai in grado di affrontare tutto.
E poi basta un nulla e ti accorgi di essere rimasta per oltre 20 anni ferma lì, immobile... di essere rimasta quella tartaruga che si è rintanata nel suo guscio a far finta che non sia successo nulla.
lunedì 2 settembre 2013
Running
Siamo tornati da qualche giorno, anche se oggi è il rientro in ufficio vero e proprio.
Sono state vacanze faticose, quest'anno, soprattutto perchè Chicca non dormendo più il pomeriggio mi ha costretto a dei tour de force marini che nemmeno quando avevo 16 anni, mentre chiaramente Lui pisolava il pomeriggio con Chicco al fresco di casa...
Ma a parte questo stare con i bimbi h 24 è sempre bellissimo, per me che durante l'anno riesco a godermeli poco, e così torno sempre a lavoro con lo struggimento di una innamorata improvvisamente privata del suo amante.
Ma quest'estate è stata anche teatro del mio rientro trionfale nello sport, dopo praticamente 5 anni di completa inattività... insomma, ho ripreso a correre.
Io sempre stata una grande sportiva, la palestra era la mia seconda casa e io e Lui ci siamo conosciuti grazie alla grande passione comune per le due ruote (sia out che indoor). Poi con la prima gravidanza ho prima allentato, poi sbragato del tutto, nel senso che il tempo per lo sport era drasticamente ridotto all'osso e io troppo stanca per fare qualsiasi cosa nel poco tempo libero che non fosse buttarmi sul divano e vedere la tv.
Ma ora i Chicchi sono più grandi, più autonomi, e io da un po' di tempo mi guardavo allo specchio senza più riconoscermi... una brutta sensazione, che a 40 anni mi è sembrato troppo presto da provare.
Così ho approfittato delle vacanze per riprendere lentamente il ritmo e soprattutto per abituarmi al nuovo orario che mi sono data, ovvero le 6,00 del mattino.
Perchè alle 6.00 del mattino i bimbi e il marito dormono e per il lavoro è troppo presto: nessuno mi reclama, nessuno ha bisogno di me a quell'ora, nessuno mi può accusare di sottrarre tempo o attenzioni.
Dalle 6.00 alle 7.00 del mattino ci sono solo io.
Ed è una sensazione stupenda.
Uscire all'alba, vedere spuntare il sole, mettere la musica a palla nelle cuffiette e cominciare a correre, pensando solo al tuo fiato, ai tuoi muscoli, al tuo cuore... tutto il resto può attendere, almeno per un'ora.
Sono state vacanze faticose, quest'anno, soprattutto perchè Chicca non dormendo più il pomeriggio mi ha costretto a dei tour de force marini che nemmeno quando avevo 16 anni, mentre chiaramente Lui pisolava il pomeriggio con Chicco al fresco di casa...
Ma a parte questo stare con i bimbi h 24 è sempre bellissimo, per me che durante l'anno riesco a godermeli poco, e così torno sempre a lavoro con lo struggimento di una innamorata improvvisamente privata del suo amante.
Ma quest'estate è stata anche teatro del mio rientro trionfale nello sport, dopo praticamente 5 anni di completa inattività... insomma, ho ripreso a correre.
Io sempre stata una grande sportiva, la palestra era la mia seconda casa e io e Lui ci siamo conosciuti grazie alla grande passione comune per le due ruote (sia out che indoor). Poi con la prima gravidanza ho prima allentato, poi sbragato del tutto, nel senso che il tempo per lo sport era drasticamente ridotto all'osso e io troppo stanca per fare qualsiasi cosa nel poco tempo libero che non fosse buttarmi sul divano e vedere la tv.
Ma ora i Chicchi sono più grandi, più autonomi, e io da un po' di tempo mi guardavo allo specchio senza più riconoscermi... una brutta sensazione, che a 40 anni mi è sembrato troppo presto da provare.
Così ho approfittato delle vacanze per riprendere lentamente il ritmo e soprattutto per abituarmi al nuovo orario che mi sono data, ovvero le 6,00 del mattino.
Perchè alle 6.00 del mattino i bimbi e il marito dormono e per il lavoro è troppo presto: nessuno mi reclama, nessuno ha bisogno di me a quell'ora, nessuno mi può accusare di sottrarre tempo o attenzioni.
Dalle 6.00 alle 7.00 del mattino ci sono solo io.
Ed è una sensazione stupenda.
Uscire all'alba, vedere spuntare il sole, mettere la musica a palla nelle cuffiette e cominciare a correre, pensando solo al tuo fiato, ai tuoi muscoli, al tuo cuore... tutto il resto può attendere, almeno per un'ora.
giovedì 1 agosto 2013
out of office
Il ricorso è stato iscritto a ruolo, e io mi sento un po' svuotata, come mi succede sempre quando mi impegno molto in una cosa.
Inoltre questa volta dentro questo lavoro c'è finito anche molto di me e delle mie emozioni, e questo mi ha smarrito e affaticato molto.
Ma ora non posso fare più nulla, se non attendere l'autunno, quando tutte quelle parole scritte dovranno convincere un Giudice.
Domani ho ancora un ultimo piccolo sforzo con una riunione fuori Roma, e nel pomeriggio chiudo lo Studio, almeno per un po'.
Ho bisogno di staccare, di andare lontano, con la mia famiglia.
Di godermi i miei figli, e mio marito e di porre molta distanza da tutto quello che è accaduto in queste ultime tre settimane.
Perchè a volte, quando lavori tanto, e ti appassioni tanto, rischi di perdere di vista tante altre cose e ho bisogno di recuperare, con tutti.
Perchè a Roma fa molto caldo, e non riesco a dormire da parecchi giorni, fra i pensieri che dalle tre di notte mi si affastellano nella testa.
E ho bisogno di svuotarla, questa testa, e di non pensare più a nulla, almeno per un po' di giorni, se non a giocare sulla sabbia con i miei amori.
Buone vacanze!
Inoltre questa volta dentro questo lavoro c'è finito anche molto di me e delle mie emozioni, e questo mi ha smarrito e affaticato molto.
Ma ora non posso fare più nulla, se non attendere l'autunno, quando tutte quelle parole scritte dovranno convincere un Giudice.
Domani ho ancora un ultimo piccolo sforzo con una riunione fuori Roma, e nel pomeriggio chiudo lo Studio, almeno per un po'.
Ho bisogno di staccare, di andare lontano, con la mia famiglia.
Di godermi i miei figli, e mio marito e di porre molta distanza da tutto quello che è accaduto in queste ultime tre settimane.
Perchè a volte, quando lavori tanto, e ti appassioni tanto, rischi di perdere di vista tante altre cose e ho bisogno di recuperare, con tutti.
Perchè a Roma fa molto caldo, e non riesco a dormire da parecchi giorni, fra i pensieri che dalle tre di notte mi si affastellano nella testa.
E ho bisogno di svuotarla, questa testa, e di non pensare più a nulla, almeno per un po' di giorni, se non a giocare sulla sabbia con i miei amori.
Buone vacanze!
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