Il video sulla prima pagina del corriere.it di oggi, con i piloti svenuti
in cabina, è l'emblema del giornalismo di oggi: l'incapacità del
silenzio di fronte alle cose che non sappiamo spiegare lì per lì.
Noi
dobbiamo sapere, tutto, subito, e se non lo sappiamo, dobbiamo formulare
tutte le spiegazioni possibili fino a trovare quella giusta, pazienza
se nel frattempo sfioriamo il comico.
Ed è lo specchio di quello che siamo diventati
tutti noi, assetati dell'ultima ora, drogati del refresh ossessivo, sempre alla ricerca di quel link che confermi i nostri mille sospetti o le nostre granitiche certezze di tuttologi del web.
Me ne accorgo leggendo i commenti dei lettori in questi giorni su
ogni giornale on line, o su fb: nel giro di 24 ore son diventati tutti piloti di aeronautica in Italia...
E invece non
sarebbe più rassicurante ammettere per una volta che, per quanto ci si affanni, certe
cose accadono, e tu non puoi fare niente per evitarle?
... non sarebbe meno traumatico limitarsi a lasciare immaginare cosa sia successo, piuttosto che ostinarsi a mostrare mille simulazioni o 100 foto superingrandite alla ricerca di quel pezzo di braccio che ci faccia dire, ok, ho visto come si riduce un uomo che schianta con un aereo su una montagna?
...o
almeno, non sarebbe comunque meglio imparare una volta per tutte che prima di parlare, o di scrivere, è necessario aspettare il tempo per
avere notizie certe?
giovedì 26 marzo 2015
giovedì 12 febbraio 2015
il viaggio
Avrò avuto sei o sette anni, o forse meno.
Ricordo perfettamente ancora oggi il sogno: mia madre e i miei fratelli, i Chicchi, come chiamo ora i miei figli, che ridono e sono felici, dentro un negozio.
Io invece sono dietro al vetro, fuori, che urlo e li chiamo di venire da me.
Ma loro non mi sentono.
E nel sogno la consapevolezza che io sono morta, e che loro lo sanno, e che, nonostante questo, sono felici, insieme, solo loro tre.
E io che piango, e continuo a urlare, pur realizzando quello che, dentro di me, ho sempre saputo.
Da quando sono madre rivedo tanti momenti della mia vita, da piccola, e capisco tante cose che ho seppellito dentro, per andare avanti. E che invece ora ritornano prepotenti fuori, e chiedono con urgenza di essere risolte.
A quarant'anni sta cominciando una fase della mia vita che mi spaventa, e non mi fa dormire...c'è una strada, un viaggio, che dovrei affrontare, per essere una buona madre per i miei figli, e non commettere gli stessi inconsapevoli errori di chi genitore (madre e padre) lo è stato prima di me.
Perchè amo i miei figli e voglio vederli felici.
Ma fa paura questo viaggio, perchè non so cosa troverò alla fine della strada.
E, soprattutto, chi.
Ricordo perfettamente ancora oggi il sogno: mia madre e i miei fratelli, i Chicchi, come chiamo ora i miei figli, che ridono e sono felici, dentro un negozio.
Io invece sono dietro al vetro, fuori, che urlo e li chiamo di venire da me.
Ma loro non mi sentono.
E nel sogno la consapevolezza che io sono morta, e che loro lo sanno, e che, nonostante questo, sono felici, insieme, solo loro tre.
E io che piango, e continuo a urlare, pur realizzando quello che, dentro di me, ho sempre saputo.
Da quando sono madre rivedo tanti momenti della mia vita, da piccola, e capisco tante cose che ho seppellito dentro, per andare avanti. E che invece ora ritornano prepotenti fuori, e chiedono con urgenza di essere risolte.
A quarant'anni sta cominciando una fase della mia vita che mi spaventa, e non mi fa dormire...c'è una strada, un viaggio, che dovrei affrontare, per essere una buona madre per i miei figli, e non commettere gli stessi inconsapevoli errori di chi genitore (madre e padre) lo è stato prima di me.
Perchè amo i miei figli e voglio vederli felici.
Ma fa paura questo viaggio, perchè non so cosa troverò alla fine della strada.
E, soprattutto, chi.
mercoledì 5 novembre 2014
Faccio un lavoro che di solito fa la gente ricca, che è nata ricca, o comunque benestante, e che, non dico nel lusso, ma almeno nell'agiatezza è abituata a stare e ci squazza abbastanza bene.
Gente con la barca, con le vacanze fighe in giro per il mondo, con bimbi tirati su da stuoli di tate e baby sitter mentre i genitori passano la vita dietro a pubblic relation, circoli e e feste e poi ti chiedi perchè lavorano fino alle 10 di sera facendosene pure un vanto (e grazie, stai sempre in giro tutto il giorno a cazzeggiare...)
Perchè abbia fatto questo lavoro, e come ci sia finita dentro, ancora me lo chiedo.
Ieri sera, evento raro, io e Lui siamo dovuti andare ad una cena di lavoro, in questa casa enorme, col cameriere in livrea che tendeva gli agguati dietro le spalle con il vassoio pieno di antipasti, che per due o tre volte ha rischiato gli rovesciassi addosso, in quella che io ogni volta chiamo lezione di "antropologia moderna".
Perchè a me i ricchi mi fanno lo stesso effetto di vedere un documentario sugli animali: fanno tutti le stesse cose e hanno tutti gli stessi comportamenti, come le colonie di gnu per dire... e poi mi fanno ridere da morire.
Qualche chicca
(la padrona di casa): "io mi siedo qui perchè devo fare avanti e dietro dalla cucina" in tutta la serata si è alzata solo una volta per andare a fumare.
(sempre la padrona di casa): "non, perchè la xxx (tata/cameriera/schiava) fa schifo, è lenta
Gente con la barca, con le vacanze fighe in giro per il mondo, con bimbi tirati su da stuoli di tate e baby sitter mentre i genitori passano la vita dietro a pubblic relation, circoli e e feste e poi ti chiedi perchè lavorano fino alle 10 di sera facendosene pure un vanto (e grazie, stai sempre in giro tutto il giorno a cazzeggiare...)
Perchè abbia fatto questo lavoro, e come ci sia finita dentro, ancora me lo chiedo.
Ieri sera, evento raro, io e Lui siamo dovuti andare ad una cena di lavoro, in questa casa enorme, col cameriere in livrea che tendeva gli agguati dietro le spalle con il vassoio pieno di antipasti, che per due o tre volte ha rischiato gli rovesciassi addosso, in quella che io ogni volta chiamo lezione di "antropologia moderna".
Perchè a me i ricchi mi fanno lo stesso effetto di vedere un documentario sugli animali: fanno tutti le stesse cose e hanno tutti gli stessi comportamenti, come le colonie di gnu per dire... e poi mi fanno ridere da morire.
Qualche chicca
(la padrona di casa): "io mi siedo qui perchè devo fare avanti e dietro dalla cucina" in tutta la serata si è alzata solo una volta per andare a fumare.
(sempre la padrona di casa): "non, perchè la xxx (tata/cameriera/schiava) fa schifo, è lenta
mercoledì 15 ottobre 2014
sei
Sei
anni fa era mercoledì come oggi, e faceva caldo proprio come oggi,
anche se c'era più sole e il cielo era più blu: tuo padre "smadonnava"
come al solito per il caldo e io pensavo che il travaglio non sarebbe
finito mai e sarei morta prima... e invece poi sei arrivata, e la nostra
vita si è colorata del tuo contagioso sorriso... Buon compleanno piccola
principessa di mamma!
mercoledì 24 settembre 2014
Perle
"signora, il bambino piange poi gli passa, se no non fa i bei lavoretti con la classe"
"guardi, se piange si deve abituare, io poi adesso che cominicia la scuola e arrivo in ritardo si deve abituare a essere smistato nelle altre classi e aspettarmi"
(agitando un campanellino di ottone) "bimbi, quando la maestra suona il campanello, dovete stare tutti zitti"
(urlando in corridoio, con mio figlio per mano) "di chi è questo ?! e allora se lo prenda!!"
(rivolta a me, mentre mi getta mio figlio, piangente, addosso): " ha fatto i capricci tutta la mattina, non va bene, basta ciuccio e straccetto, l'ho dovuto minacciare che non avrebbe mangiato se non li lasciava subito"
(il giorno dopo) "Signora ho vinto io, niente ciuccio stamattina, ha visto?!"
(ad una bambina che lascia la fila perchè ha visto la mamma in corridoio) "Fermati o ti do il resto!!
Queste alcune perle della maestra capitata a Chicco per il nuovo ciclo di scuola materna... tempo pieno tutti i giorni fino alle 16.
Dopo due settimane così, oggi ho deciso di toglierlo, anche contro il parere di Lui, e rimetterlo all'antimeridiana (uscita alle 13, con tutti i problemi annessi e connessi), dove Chicca è stata tre anni e dove, benchè la maestra non sia un idillio pure lì, lei è stata comunque serena e felicemente scolarizzata.
L'istinto mi ha detto che tre anni così non li avrei sopportati, eppure dentro di me aleggia, sottile, un senso di amara sconfitta...
"guardi, se piange si deve abituare, io poi adesso che cominicia la scuola e arrivo in ritardo si deve abituare a essere smistato nelle altre classi e aspettarmi"
(agitando un campanellino di ottone) "bimbi, quando la maestra suona il campanello, dovete stare tutti zitti"
(urlando in corridoio, con mio figlio per mano) "di chi è questo ?! e allora se lo prenda!!"
(rivolta a me, mentre mi getta mio figlio, piangente, addosso): " ha fatto i capricci tutta la mattina, non va bene, basta ciuccio e straccetto, l'ho dovuto minacciare che non avrebbe mangiato se non li lasciava subito"
(il giorno dopo) "Signora ho vinto io, niente ciuccio stamattina, ha visto?!"
(ad una bambina che lascia la fila perchè ha visto la mamma in corridoio) "Fermati o ti do il resto!!
Queste alcune perle della maestra capitata a Chicco per il nuovo ciclo di scuola materna... tempo pieno tutti i giorni fino alle 16.
Dopo due settimane così, oggi ho deciso di toglierlo, anche contro il parere di Lui, e rimetterlo all'antimeridiana (uscita alle 13, con tutti i problemi annessi e connessi), dove Chicca è stata tre anni e dove, benchè la maestra non sia un idillio pure lì, lei è stata comunque serena e felicemente scolarizzata.
L'istinto mi ha detto che tre anni così non li avrei sopportati, eppure dentro di me aleggia, sottile, un senso di amara sconfitta...
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