lunedì 3 marzo 2014

separazioni

Quando mio padre se ne andò via di casa, lasciando la fede dentro il portasaponette, io avevo 4 anni scarsi.
Di lui dentro casa non mi ricordo nulla, da allora lo vedevo solo il sabato, quando mi veniva a prendere a scuola e mi portava al giornalaio a comprare le figurine, e la domenica a pranzo.
Lui diceva che viveva sotto un ponte e dormiva sotto le stelle e nonostante lo implorassi piangendo di tornare a casa ogni volta che lo vedevo, lui rideva e mi diceva che stava meglio così, perchè la libertà non ha prezzo.
Delle litigate, che pure ci sono state, della volta che minacciò mia madre di buttarla dal balcone o la accusò di fare figli come una coniglia, io non ho visto nulla, e di questo devo ringraziare mia madre che pur di tenerci con lei e non farci finire nella girandola dei tribunali, ha fatto finta che tutto andava bene fino ai miei 16 anni.

Poi scoprimmo per caso che il ponte (che nel frattempo era diventato il suo ufficio, anche se non ci credeva più nessuno) era una casa con un'altra donna e due altre figlie, di cui una praticamente mia coetanea, e dopo una litigata furiosa nella sua macchina fuori scuola, non l'ho mai più visto. Anzi, lo vidi solo circa cinque anni dopo, alla prima udienza di divorzio, quando con una faccia di idiota ebbe anche il coraggio di venirmi a chiedere se ero felice e io volevo solo spaccargli la faccia.

Eppure, anche se mio padre è uno stronzo di proporzioni cosmiche, anche se lo odio e lo odiavo anche allora perchè non ha mai scelto noi, o meglio non ha mai scelto me, se torno indietro e mi guardo bambina sento ancora le mie preghiere per farlo tornare a casa, per far sorridere di nuovo mia madre, per poter avere una famiglia anche io. E anche oggi, che ho 40 anni e una famiglia mia, non riesco a non pensare a quanto sarei più risolta, e più serena, se le cose fossero andate in un'altro modo.
Questo perchè secondo me, secondo la mia esperienza, anche se razionalmente sai che separarsi è giusto, che se non ti ami più è meglio lasciarsi, in un piccolo angolo dentro di te l'unica cosa che vuoi veramente è che i tuoi genitori stiano insieme tutta la vita.

Anche se sono avvocato, non faccio mai le separazioni, soprattutto se ci sono figli minori... è la mia piccola obiezione di coscienza, perchè non ce la faccio, è più forte di me, mi parte sempre l'embolo quando i genitori attaccano a litigarsi i figli come fossero trofei e mi domando sempre come possano due persone amarsi così tanto da decidere di sposarsi e fare un figlio e arrivare poi ad odiarsi così tanto da non riuscire più nemmeno a stare nella stessa stanza senza rinfacciarsi qualsiasi cosa.

E proprio perchè sono figlia di separati credo tantissimo nel matrimonio e nel matrimonio metto moltissimo di me stessa, ogni giorno, perchè non possa mai capitare ai miei figli quello che ho passato io... perchè penso che il matrimonio sia un percorso da costruire insieme, passo dopo passo, mettendoci entrambi impegno, passione, sapendo soffrire, incassare, mediare... perchè se si è scelti consapevolmente quando si è detto sì, io credo davvero che ogni ostacolo possa essere superato.... e mi dispiace tanto quando una coppia getta la spugna e smette di combattere, ma non per la coppia in sè, che alla fine uno fa quello che vuole, ma solo per i figli, perchè in quei figli lì io rivedo sempre me stessa... e non mi sento per questo una cattolica bacchettona e insensibile.

Tutto questo panegirico perchè in alcuni blog che seguo ho trovato delle discussioni piuttosto animate sull'argomento che come spesso accade trascendono le intenzioni e sconfinano in giudizi che sono più pregiudizi che opinioni personali.
Ora, ci tengo a precisare che per chi ha seguito la polemica (non linko i blog perchè non mi va di entrare nella bailamme, infatti non ho nemmeno commentato, ma sono blog molto seguiti), non parteggio nè per l'una nè per l'altra posizione, io penso che entrambi abbiano una parte di torto.
Tuttavia  non piace leggere queste crociate contro chi invece nel matrimonio crede e si impegna ogni giorno per farlo andare bene e per matrimonio intendo le convivenze, i secondi matrimoni, e tutto ciò che è di per sè stesso famiglia (se fosse un secondo matrimonio a fallire mi farebbe lo stesso dispiacere, per dire).
Io ritengo la legge sul divorzio una legge giusta e forse un giorno, chi lo sa, anche io potrei trovarmi a dovermene avvalere... ma non per questo il matrimonio deve giocoforza essere buttato in angolo come qualcosa che se non va più è giusto gettarlo nel cestino, e soprattutto non per questo chi decide consapevolmente di tutelarlo debba sentirsi in colpa o, come ho letto, essere equiparato ad addirittura al  fascismo...

5 commenti:

  1. Non ho letto gli altri blog, quindi non entro nel merito, volevo solo dire che la tua esperienza mi ha colpito molto. I miei nonni si sono separati quando mio padre e mia zia erano grandi, e nonostante una frequentazione quasi quotidiana, solo in occasione di un incidente uscì che mio nonno viveva con un'altra che aveva un figlio a cui lui aveva fatto più da padre rispetto ai suoi figli. E ho pensato al dolore di mio padre e di mia zia, traditi quanto e più di mia nonna. Ma ho pensato anche all'"altra", che per la vigliaccheria di mio nonno, non ci è mai stata presentata. Alla fine è stata con lui quanto mia nonna, ma è rimasta sempre l'amante, sposata solo in corner quando era ormai vecchio e malato.
    Poi l'argomento mi tocca da vicino perchè il figlio di mio marito aveva solo un anno quando i genitori si sono separati. Lui ha ricordo solo di suo padre e me, e ricordo che gli dispiaceva che la mamma fosse sola. Adesso è adolescente e forse per lui è stato meglio essere ancora inconsapevole durante i primi orribili anni.
    A volte i figli si fanno per ragioni diverse dall'amore, e allora i matrimoni possono anche finire, ma non sono mai un errore (i figli intendo). E mi dispiace che tuo padre non abbia avuto il coraggio delle sue azioni, perchè io sono sicura che ti voleva (che ti vuole) bene ma ha rovinato tutto. Non tanto per egoismo ma per vigliaccheria. Scusa il commento sconclusionato, ma il tuo post mi ha emozionato tanto.

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Non ti preoccupare del commento sconclusionato, l'ho compreso benissimo e anzi, a rileggerlo anche il mio lo sembra un po', come sempre accade quando si ha tanto da dire e non si riesce a metterlo bene in fila per le troppe emozioni.. Io non penso che mio padre mi voglia bene, credo più semplicemente che mi abbia cancellato con la buona coscienza di chi si dice che tanto sono io che non lo voglio più vedere... ognuno si racconta le giustificazioni che può per campare in questa vita e credo che queste lo facciano campare bene, visto che in più di 20 anni non si è mai chiesto se io sia viva o meno... benvenuta!

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  2. Grazie! Non volevo ferirti su tuo padre. Purtroppo conosco molti esempi di padri che hanno preferito prendere il largo piuttosto che sostenere qualche vaffanculo ben giustificato. Lo dico sempre che una delle cose che ho imparato dalla vita è che non bisogna mai avere paura. Ti leggo da tempo, ma oggi proprio non potevo non commentare :)

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  3. Ciao,io sono una ragazza di 15 anni, e girovagando sul web ho fatto un salto qui...devo dirti che quello che scrivi e essattamente la copia della vita infernale che sto vivendo adesso in casa mia con un padre che avrei preferito non avere. Volevo chiederti per esperienza: i miei ad ottobre avranno la prima udienza in tribunale x separsi,ce il caso che anchio avendo 15 anni venga chiamata come "testimone " a favore di mia madre(mio padre e sempre stato assente,esce ed usciva dalla mattina alla sera x stare con altre donne...) della sua assenza? o che magari il giudice vuole parlarmi x sapere il mio punto di vista? Spero tanto che mi risponderai :)

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