lunedì 26 maggio 2014

Differenze uomo donna

Io: Chicca ti piacerebbe tornare nella pancia di mamma? 
Chicca: Eh no mamma! Ma proprio ora che comincio le elementari mi vuoi far ricominciare tutto daccapo?!!! 
 Io: e tu, Chicco? 
Chicco: A me sì!

lunedì 14 aprile 2014

una fame da morire



Una volta, avevo circa 10 anni, ero ad un festa di un amichetto, la cui madre aveva apparecchiato un ben di Dio sulla tavola: patatine, crostate, dolci, panini e quanto altro c'è di solito ad un festa.
A casa mia certe cose giravano con lanternino, un po' per le fisse di mia madre, un po' perchè i soldi erano quelli che erano, e, com'è e come non è, quel pomeriggio mangiai un sacco di cose, tutte buonissime.
Forse esagerai un pochino, se alla sera, quando arrivò mia madre a prendermi, la madre del festeggiato commentò stupita "però, quanto mangia questa bambina, devi stare attenta sennò diventa grassa!!".

Ecco, penso che il mio rapporto controverso con il cibo nasca da questo episodio... perchè da allora il mio approccio con il mangiare non è stato mai più sereno.
Ognuno ha i suoi demoni in testa e io da allora lotto con il mio, con gli alti e i bassi che in 40 anni mi hanno portato dall'anticamera dell'anoressia ai 20 kg in più nelle gravidanze.

Credo di essermi sempre salvata da patologie più serie grazie alla mia testa e alla mia capacità di capire il limite oltre il quale sarei stata senza ritorno, ma ogni giorno mi rendo conto di non essere MAI del tutto fuori pericolo.. per dire ora che corro di nuovo, e ho riperso chili, e sono di nuovo a dieta, ho dovuto smettere di pesarmi e mettere via la bilancia, perchè è una spirale che conosco bene e dalla quale devo stare attenta...

In tutto questo c'è Chicca... che ha 5 anni, una fame spropositata e una tendenza a prendere peso.
Il pediatra la dovrà ripesare a maggio, dice che ha preso troppi chili l'ultima volta e le ha già tolto la pasta a cena, mentre io ogni giorno lotto con lei per limitarle il pane e la pizza, o i dolci, che mangerebbe a quantità industriali.

A volte ho paura che questa mia ossessione per il cibo diventi la sua ossessione, e di non essere io in grado di insegnarle quale sia il giusto rapporto con il cibo ed evitare anche a lei una vita piena di privazioni e di sensi di colpa di fronte a un piatto di pasta.
Perchè se passi la vita a vederti grassa anche quando oggettivamente non lo sei, perchè quel grasso ce lo hai nel cervello e negli occhi, come puoi insegnare a tua figlia ad accettarsi e amarsi così com'è?




giovedì 10 aprile 2014

capita

Quando il cancro entra nella tua vita, perchè colpisce una persona a te cara come è successo a me, cominci a smanettare su internet in cerca di notizie e di tutto quanto possa essere utile per te, per quella persona, per capire non tanto perchè, ma come stare vicino a chi è malato ed essere per lui un buon accompagnatore.

Capita poi, nel mondo 2.0, di imbatterti in tanti blog di persone malate, che parlano di cancro, e di malattie, e di battaglie, ma anche di cose belle, di vita vera, di piccole e grandi emozioni che spesso ci dimentichiamo esistano, impegnati come siamo a correre da una parte all'altra.
E giorno dopo giorno capita anche a queste persone ti affezioni, anche se non commenti mai i loro scritti, anche se loro non sanno nemmeno chi sei e che tutti giorni leggi un pezzo della loro vita... perchè per pudore, o timidezza, o paura non hai il coraggio di fargli sentire un po' di quell'affetto.
Ma capita che cominci comunque a tifare per loro, a pregare per loro, a sperare che per una volta quel benedetto miracolo di cui tanti parlano, succeda davvero.

Ma il cancro è una malattia di merda, è un bollettino di guerra che non conosce mai la parola fine e capita così che uno dopo l'altro a queste persone devi dire addio: e lo capisci mesi prima che sarà così, quando leggi una parola scritta in un modo particolare o quando ti accorgi di un assenza un po' troppo più lunga del normale.
Capisci che è arrivato il momento e non ci più parole da dire, o commenti da scrivere, ma solo pensieri e preghiere di affetto da fare.


A volte mi chiedo perchè lo faccio... più spesso mi chiedo dove sia il senso di tutto questo... sempre cerco di rispondermi che questa è la vita, nella sua immensa bellezza.
Tieni duro Gabriele, che possa essere tu la volta buona!

lunedì 3 marzo 2014

separazioni

Quando mio padre se ne andò via di casa, lasciando la fede dentro il portasaponette, io avevo 4 anni scarsi.
Di lui dentro casa non mi ricordo nulla, da allora lo vedevo solo il sabato, quando mi veniva a prendere a scuola e mi portava al giornalaio a comprare le figurine, e la domenica a pranzo.
Lui diceva che viveva sotto un ponte e dormiva sotto le stelle e nonostante lo implorassi piangendo di tornare a casa ogni volta che lo vedevo, lui rideva e mi diceva che stava meglio così, perchè la libertà non ha prezzo.
Delle litigate, che pure ci sono state, della volta che minacciò mia madre di buttarla dal balcone o la accusò di fare figli come una coniglia, io non ho visto nulla, e di questo devo ringraziare mia madre che pur di tenerci con lei e non farci finire nella girandola dei tribunali, ha fatto finta che tutto andava bene fino ai miei 16 anni.

Poi scoprimmo per caso che il ponte (che nel frattempo era diventato il suo ufficio, anche se non ci credeva più nessuno) era una casa con un'altra donna e due altre figlie, di cui una praticamente mia coetanea, e dopo una litigata furiosa nella sua macchina fuori scuola, non l'ho mai più visto. Anzi, lo vidi solo circa cinque anni dopo, alla prima udienza di divorzio, quando con una faccia di idiota ebbe anche il coraggio di venirmi a chiedere se ero felice e io volevo solo spaccargli la faccia.

Eppure, anche se mio padre è uno stronzo di proporzioni cosmiche, anche se lo odio e lo odiavo anche allora perchè non ha mai scelto noi, o meglio non ha mai scelto me, se torno indietro e mi guardo bambina sento ancora le mie preghiere per farlo tornare a casa, per far sorridere di nuovo mia madre, per poter avere una famiglia anche io. E anche oggi, che ho 40 anni e una famiglia mia, non riesco a non pensare a quanto sarei più risolta, e più serena, se le cose fossero andate in un'altro modo.
Questo perchè secondo me, secondo la mia esperienza, anche se razionalmente sai che separarsi è giusto, che se non ti ami più è meglio lasciarsi, in un piccolo angolo dentro di te l'unica cosa che vuoi veramente è che i tuoi genitori stiano insieme tutta la vita.

Anche se sono avvocato, non faccio mai le separazioni, soprattutto se ci sono figli minori... è la mia piccola obiezione di coscienza, perchè non ce la faccio, è più forte di me, mi parte sempre l'embolo quando i genitori attaccano a litigarsi i figli come fossero trofei e mi domando sempre come possano due persone amarsi così tanto da decidere di sposarsi e fare un figlio e arrivare poi ad odiarsi così tanto da non riuscire più nemmeno a stare nella stessa stanza senza rinfacciarsi qualsiasi cosa.

E proprio perchè sono figlia di separati credo tantissimo nel matrimonio e nel matrimonio metto moltissimo di me stessa, ogni giorno, perchè non possa mai capitare ai miei figli quello che ho passato io... perchè penso che il matrimonio sia un percorso da costruire insieme, passo dopo passo, mettendoci entrambi impegno, passione, sapendo soffrire, incassare, mediare... perchè se si è scelti consapevolmente quando si è detto sì, io credo davvero che ogni ostacolo possa essere superato.... e mi dispiace tanto quando una coppia getta la spugna e smette di combattere, ma non per la coppia in sè, che alla fine uno fa quello che vuole, ma solo per i figli, perchè in quei figli lì io rivedo sempre me stessa... e non mi sento per questo una cattolica bacchettona e insensibile.

Tutto questo panegirico perchè in alcuni blog che seguo ho trovato delle discussioni piuttosto animate sull'argomento che come spesso accade trascendono le intenzioni e sconfinano in giudizi che sono più pregiudizi che opinioni personali.
Ora, ci tengo a precisare che per chi ha seguito la polemica (non linko i blog perchè non mi va di entrare nella bailamme, infatti non ho nemmeno commentato, ma sono blog molto seguiti), non parteggio nè per l'una nè per l'altra posizione, io penso che entrambi abbiano una parte di torto.
Tuttavia  non piace leggere queste crociate contro chi invece nel matrimonio crede e si impegna ogni giorno per farlo andare bene e per matrimonio intendo le convivenze, i secondi matrimoni, e tutto ciò che è di per sè stesso famiglia (se fosse un secondo matrimonio a fallire mi farebbe lo stesso dispiacere, per dire).
Io ritengo la legge sul divorzio una legge giusta e forse un giorno, chi lo sa, anche io potrei trovarmi a dovermene avvalere... ma non per questo il matrimonio deve giocoforza essere buttato in angolo come qualcosa che se non va più è giusto gettarlo nel cestino, e soprattutto non per questo chi decide consapevolmente di tutelarlo debba sentirsi in colpa o, come ho letto, essere equiparato ad addirittura al  fascismo...

martedì 11 febbraio 2014

40

Domenica sono arrivati gli anta..
Impressioni a caldo: non me li sento per niente! Soprattutto gli ultimi 10 anni sono volati così in fretta che mi sembra ieri che brindavo ai 30.
Quindi pensarmi 40enne, no, non mi sembra davvero che sia io, che canto e ballo in macchina con la musica a palla e che sono completamente lontana da quella pensavo a 20 anni dovesse essere una quarantenne.
Però una cosa la so: non baratterei mai questi 40 con i miei 20.
Perchè a 20 ero una tardo adolescente affetta da acne, depressa e piena di problemi, con tutta quella vita ancora da affrontare e che mi metteva solo una immensa angoscia.
Oggi non so se sono "risolta". Forse no, perchè tanti di quei problemi sono ancora lì, racchiusi in un angolo di me e probabilmente me li porterò nella tomba.
Perchè sono convinta che molto di noi è quello che rimane cristallizzato nei primi due decenni della nostra vita e che per quanto tu cresca, e faccia esperienze, e ti costruisca intorno uno scudo, resterai sempre quella ragazzina delusa e arrabbiata perchè tuo padre non ha scelto te.
Però vivo con l'uomo che amo, e che mi ama, e ho due figli meravigliosi che mi sono stati donati, e ho ancora mia madre vicino.
E a 40 anni ho capito che solo questo conta davvero nella vita.


lunedì 9 dicembre 2013

Domande

Dopo un week end in cui sono stati particolarmente molesti, e noi particolarmente distrutti e nervosi, vedendo su Fb tutte le bellissime foto di alberi e presepi degni di una mostra, una domanda mi sorge spontanea: ma solo i miei giocano col presepe e distruggono tutti i personaggi facendo la guerra intergalattica con gesù e la madonna contro batman e lex luthor? 
A nemmeno un'ora dall'allestimento, ai magi mancava la testa, le pecorelle erano a giocare con i my little pony, e gesù era stato dato per disperso.
Forse ho sbagliato qualcosa...
 

lunedì 25 novembre 2013

Piccole soddisfazioni

Poi quel Giudice l'ho convinto, e oggi ho vinto la causa.
E' una bella soddisfazione, anche se devo dire la verità, quello che è successo nei giorni scorsi un po' mi ha spento il sorriso.
Sono contenta però per il mio Cliente, che davvero non si meritava tutta la cattiveria che gli si era rovesciata addosso in questi ultimi mesi: l'aver perso il lavoro, la propria dignità professionale, sentirsi oltraggiato e ingiuriato da persone che nemmeno lo conoscono, solo perchè qualcuno aveva deciso a tavolino di farlo fuori e di farlo in televisione, con una bel servizio preparato ad arte.

Sì, perchè ormai siamo diventati un Paese dove basta una telecamera e un programma di basso profilo per rovinare la vita e la carriera alle persone che invece lavorano davvero e fanno il bene degli altri.
E se è Berlusconi, o il politico di turno a finirci dentro, in questa macchina del fango, facciamo spallucce e magari sotto sotto siamo anche contenti, e invece non ci rendiamo conto che domani potrebbe capitare ad ognuno di noi e non è giusto.

Le azioni, i fatti, di qualsiasi natura siano, vanno prima contestati, provati, argomentati e poi dopo, solo dopo, quando si è accertata la verità, processuale o meno che sia, ci si fanno sopra le trasmissioni.
I processi si fanno nelle aule di Tribunale, non fra uno stacchetto della soubrette e una battuta del comico e soprattutto, non attraverso un tagli e cuci dove l'obiettivo finale è solo sputtanare e non informare.

Mentre lavoravo sull'atto, guardavo il mio Cliente e non capivo per quale motivo volesse tornare a lavorare lì, dopo essere stato trattato in quel modo... oggi leggo la sentenza e mi auguro che non solo ci voglia tornare, ma che ci rimanga tanto a lungo da far ingoiare un po' di rospi a chi ha anteposto i propri interessi di facciata alla salute delle persone. A chi ha preferito credere ad una balla, seppur ben confezionata, alla più banale, e proprio per questo più reale, verità.

Perchè tanti di bambini hanno bisogno di lui, e sarebbe una sconfitta, quella sì, impedire a tutti loro di essere curati da chi si fidano in una struttura pubblica.